
Un 38enne uccide a coltellate la moglie, i due figli e la suocera, poi si toglie la vita. Forse non ha mai accettato la fine della relazione con la ex
Strage a Sassuolo. Un uomo di 38 anni di origine tunisina, Nabil Dhahri, ha sterminato la famiglia e poi si è tolto la vita. Ha ucciso a coltellate la moglie, Elisa Mulas, i figli di due e cinque anni e la mamma di lei, prima di suicidarsi. A scampare alla mattanza è stata la figlia di qualche anno più grande che la donna aveva avuto da un’altra relazione e che si trovava a scuola. L’allarme è scattato poco dopo le 16, proprio perché nessuno è andato a prendere a scuola la ragazzina. Sono partite le telefonate di rito e di lì a poco si è scoperta la drammatica realtà.
La tragedia pare sia avvenuta quindi fra le 15 e le 16 in via Manin, in un quartiere residenziale a poca distanza dal centro storico della città, dove abitava la suocera e dove la donna si era trasferita con i figli dopo la fine della relazione con il 38enne. Quando i primi soccorritori sono arrivati si sono trovati davanti una scena raccapricciante: cinque cadaveri, uccisi, probabilmente, da un’arma bianca. Sul luogo del massacro anche i carabinieri e la polizia municipale di Sassuolo che hanno transennato l’intera strada per permettere alle indagini di svolgersi.
Secondo le prime ricostruzioni alla base del folle gesto ci sarebbe una separazione: il rapporto fra i due si era logorato e Nabil sarebbe addirittura arrivato a minacciare la ex compagna di morte, come testimonierebbe una registrazione fatta nei giorni scorsi da Elisa. Per questo motivo la donna, insieme ai due figli, da circa un mese si era trasferita a casa della madre, nell’appartamento dove è avvenuto il massacro. Una casa che l’uomo, comunque, frequentava, per vedere i bambini. Lui non si sarebbe voluto rassegnare alla fine della relazione. Viveva da tempo a Sassuolo e lavorava in un supermercato della zona. Lei era impiegata come donna delle pulizia in città.
Se il movente fosse passionale oppure no non si saprà mai veramente perché tutti i protagonisti di questa brutta vicenda sono morti e non c’è nessuno di loro che può raccontare come siano andati realmente i fatti. Ci sarebbe, tuttavia, un testimone che sembrerebbe confermare il movente passionale del massacro: stando a quanto dichiarato, infatti, l’omicidio sarebbe stato premeditato e l’uomo minacciava la moglie già da diverso tempo.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA /ELISABETTA BARACCHI