Verso obbligo vaccini over 50 e SuperGP nei luoghi pubblici

Le decisioni saranno poi sottoposte al Consiglio dei Ministri, in programma oggi alle 17

Si è appena conclusa la cabina di regia riunita a Palazzo Chigi e presieduta da Mario Draghi per stabilire le nuove regole di convivenza con il Covid. Secondo le prime indiscrezioni, il Governo andrebbe verso l’obbligo vaccinale per gli over 50, da proporre nel Consiglio dei Ministri in programma alle 17,30. Prima, però, la palla è passata alla conferenza delle Regioni.

Sull’obbligatorietà del vaccino si sono già espressi positivamente Pd, Iv, Leu e FI. La Lega ha aperto sull’obbligo per le fasce più deboli, fissando però il limite a 60 anni e non 50, mentre il Movimento avrebbe dato parere contrario sull’imposizione vaccinale.

Si prospettano due ipotesi per gli over 50: chi lavora dovrà presentare una certificazione “2G” (guarito o vaccinato); per chi non lavora sussisterebbe invece l’obbligo di vaccinazione. Nessuna novità sulla riapertura delle scuole e ampliamento all’impiego dello smart working nel pubblico e nel privato.

Sempre dalla cabina di regia sono emerse poi novità riguardo l’accesso a luoghi pubblici: la proposta è che per entrare in banche o accedere a servizi della Pa o alla persona (come estetista o parrucchiere) diventi necessario esibire il Super Green Pass, dunque essere vaccinati o guariti (non sarà più valido il solo tampone). Il Certificato verde rafforzato sarebbe poi richiesto nei centri commerciali.

Alla cabina di regia hanno presenziato i ministri Speranza, Franceschini, Garavaglia, Bonetti, Gelmini e Dadone. Ci sono anche Brunetta, Franco e Bianchi per parlare di Pa, Economia e Scuola, oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Garofogli. Partecipano infine anche gli esperti, dal presidente dell’Iss Brusaferro al capo del Cts Locatelli.

A preoccupare l’esecutivo è innanzitutto l’aumento incontrollato dei contagi, un’escalation che ieri ha toccato un nuovo record da inizio pandemia: 170mila nuovi positivi in un giorno e 259 morti, un numero che non si registrava dallo scorso 30 aprile. Non si tratta però del picco, che arriverà fra qualche settimana.

Ci sono poi i dati delle terapie intensive: secondo la Fiaso a dicembre 7 posti su 10 erano occupati da non vaccinati (71% contro il 29% degli immunizzati); le ospedalizzazione di chi non ha fatto il vaccino sono cresciute del 46%, mentre la curva dei vaccinati ricoverati è fermo al 19%.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA

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