Gambirasio, respinta la richiesta della difesa sui campioni di Dna

Nonostante l’annullamento di confisca della Cassazione, i giudici orobici negano alla difesa la possibilità di conoscere stato e luogo dei reperti

Continua la “battaglia dei reperti” di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per la morte di Yara Gambirasio (leggi qui). La Corte d’Assise di Bergamo, infatti, come già fatto in precedenza, ha dichiarato inammissibile la richiesta della difesa di conoscere stato e luogo di conservazione dei campioni di Dna utilizzati per incriminare l’uomo.

La decisione arrivano nonostante la confisca dei reperti fosse stata annullata con disposizione della Cassazione, lo scorso 21 luglio 2021. «La Corte di Bergamo probabilmente pensa di essere superiore alla Corte di Cassazione, se i principi di questa vengono disattesi. Se pensano che la difesa abbandoni per stanchezza si sbagliano di grosso. Stiamo già lavorando al quinto ricorso. Per noi è fondamentale conoscere questo stato di conservazione perché come è noto affinché si possano fare delle analisi sul dna occorre che questo sia stato conservato a temperatura costante e sotto lo zero cosi com’era custodito al San Raffalele di Milano prima della confisca» – ha commentato l’avvocato Claudio Salvagni che insieme a Paolo Camporini ha reso nota la notizia.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/Gianpaolo Magni

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