Atteso esito dei referendum. Cappato: “libertà di scegliere”

Sono in corso i lavori per l’approvazione degli 8 quesiti referendari promossi

La camera di consiglio alla Corte costituzionale chiamata a esprimersi sugli 8 referendum si è conclusa. In serata sono attese le prime pronunce.

La camera è stata partecipata, ovvero aperta alle parti, e ha seguito il calendario dei lavori: si parte perciò dai quesiti sull’eutanasia legale e sulla depenalizzazione della coltivazione della cannabis, per poi passare ai referendum sulla giustizia, promossi dalla Lega e dai Radicali. Se la Consulta dichiarasse l’ammissibilità dei quesiti, il voto si dovrebbe tenere tra aprile e maggio (qui abbiamo riepilogato i quesiti in discussione).

Il costituzionalista Alfonso Celotto ha ribadito come oggi sia una “giornata importante per la democrazia diretta“, in merito a “temi di antica problematicità con la giustizia e su due questioni di diritti fondamentali: l’omicidio del consenziente e la cannabis“. «La Corte – spiega – è chiamata a confermare il suo ruolo di promotore di riforma e di paladino del diritto in una società più moderna che ha bisogno profondo di regolare fenomeni più nuovi».

Sul tema si è esposto anche Salvini, promotore del referendum sulla giustizia. «Con la riforma Cartabia sono stati fatti alcuni passi – spiega – ma la riforma complessiva deve farla il popolo sovrano. Ringrazio Amato che qualche giorno fa disse di non andare a cercare il pelo nell’uovo ma la cosa importante è che i cittadini si esprimano. Siamo qua ad attendere che i giudici si esprimano perché il referendum è sempre una buona notizia».

Sui restanti quesiti il leader del Carroccio ha aggiunto: «vediamo cosa sarà accolto o meno, io sono contro l’utilizzo di ogni genere di droga, che sia la coltivazione, la distribuzione e l’utilizzo di ogni tipo di droga. Se lei vuole farsi le canne può farsele io sono qui per parlare di referendum della giustizia».

Ancora sulla giustizia è intervenuta anche l’avvocato leghista Giulia Bongiorno: «per quanto riguarda il provvedimento del ministro Cartabia contiene passi avanti e indicazioni positivi, la voteremo in Parlamento ma necessità di alcune modifiche. Ci sono questioni fondamentali come il correntismo che ha una degenerazione tale che incide sui processi, se c’è una corrente che può influenzare il giudice questo può essere condizionato dal pm che fa parte di una corrente diversa. Noi proporremo il sistema elettorale con sorteggio temperato che recide il vincolo correntizio».

Infine, sul referendum sull’eutanasia è intervenuto Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, promotrice del quesito. «C’è speranza che si possa dare al popolo italiano, l’occasione di decidere su un tema così importante per la vita di tanti – ha detto. – Non entriamo nel merito del giudizio vogliamo solo ribadire la gratitudine nei confronto di quelle persone che hanno scelto di non subire condizioni di sofferenza insopportabile privatamente ma hanno avuto il coraggio di lottare pubblicamente. Siamo grati a quel milione 240 mila cittadini che hanno reso possibile l’appuntamento di oggi. Sapete qual è il nostro obiettivo: la libertà di poter scegliere fino alla fine e di non subire condizioni di sofferenza insopportabile. Se sarà consentito agli italiani l’appuntamento varrà per tutti anche per chi la pensa diversamente da noi» – conclude.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI

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