
Blinken cancella l’incontro con Lavrov. Per Truss Putin potrebbe tentare la presa di Kiev ma il presidente russo si apre a “soluzioni diplomatiche”
Il premier Mario Draghi, aprendo il suo intervento a palazzo Spada per l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio di Stato, ha espresso la “più ferma condanna per la decisione del Governo russo” di annettere i territori del Donbass, “una inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina“.
L’obiettivo degli alleati, ribadito anche durante un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron, è quello di “evitare una guerra nel cuore dell’Europa” trovando “una soluzione pacifica alla crisi“. Intanto Palazzo Chigi fa sapere che non c’è ancora “una data definita” per il viaggio di Draghi a Mosca.
Papa Francesco interviene ancora sulla crisi in Ucraina per chiedere che si metta la parola fine alla “follia della guerra”. Il Pontefice ha lanciato un “digiuno per la pace” il prossimo 2 marzo.
«Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione in Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Come me, tanta gente in tutto il mondo sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta, la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche, perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio che è Dio della pace e non della guerra, il padre di tutti non solo di qualcuno, ci vuole fratelli e non nemici – ha detto durante l’udienza generale del mercoledì in Aula Paolo VI.- Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale».
Il consiglio di sicurezza di Kiev ha richiesto lo stato d’emergenza mentre nel frattempo l’esercito ha annunciato la mobilitazione dei “riservisti di età compresa tra i 18 e i 60 anni” che verranno chiamati a partire da oggi e arruolati per massimo un anno. Secondo la Bbc si tratta di circa 900 mila persone.
Il Parlamento di Kiev ha approvato l’imposizione di sanzioni contro 351 cittadini russi. Lo rende noto il Guardian. Tra questi ci sarebbero anche i parlamentari che hanno appoggiato il riconoscimento dell’indipendenza dei territori controllati dai separatisti e l’invio delle truppe russe nell’Ucraina orientale.
Putin si apre alle “soluzioni diplomatiche” ma annuncia di non essere disposto a negoziare gli interessi e la sicurezza dei suoi cittadini. «Il nostro Paese è sempre aperto al dialogo diretto e onesto per trovare soluzioni diplomatiche ai problemi più complessi. Tuttavia, gli interessi e la sicurezza dei nostri cittadini non sono negoziabili» – sono state le parole pronunciate dal presidente russo in un video trasmesso alla nazione in cui si è congratulato per la “professionalità” dei suoi militari, elogiandone la prontezza in battaglia.
Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha cancellato l’incontro previsto per giovedì con il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov. Nel frattempo le truppe statunitensi nei Paesi Baltici continuano ad aumentare: il presidente Joe Biden ha autorizzato un “dispiegamento aggiuntivo” di forze che comprende 800 militari americani stanziati in Italia, 8 F35 e 20 elicotteri da attacco Apache provenienti dalla Germania che andranno a coprire il fianco orientale della Nato.
Il dispiegamento arriva in risposta ai sempre crescenti timori di un’invasione. Secondo la ministra degli Esteri britannica Liz Truss, infatti, è probabile che Putin provi a prendere la capitale Kiev. La ministra si è detta “molto molto preoccupata per un’imminente invasione dell’Ucraina“. Se dovesse accadere la Gran Bretagna intensificherà le sanzioni contro Mosca: «nulla sarebbe fuori discussione in caso di un’invasione totale». La stessa Ucraina è sempre più preoccupata tanto che ha invitato i propri connazionali a lasciare il prima possibile la Russia.
Intanto anche il Giappone si unisce al fronte occidentale in tema di sanzioni contro la Russia dopo il riconoscimento delle province autoproclamate nel Donbass, nell’Ucraina orientale (leggi qui). Come spiegato dal premier Fumio Kishida, l’emissione e il commercio di nuovi titoli sovrani russi in Giappone verranno sospesi dalle autorità monetarie così come verranno congelati i visti e gli asset individuali dei funzionari delle due regioni riconosciute.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/ PALAZZO CHIGI / FILIPPO ATTILI