Raccolta per l’Ucraina, anche Genova avrà il suo hub

Il sito non ancora definito sarà predisposto per la raccolta di coperte, cuscini, pannolini, vestiti, prodotti per l’igiene personale, prodotti alimentari, stoviglie e medicinali e prodotti sanitari

Anche il Comune di Genova parteciperà alla raccolta di beni di prima necessità e medicinali per il popolo ucraino in guerra (leggi qui).

La notizia è stata diffusa questa mattina, dopo la decisione presa a Palazzo Tursi durante l’incontro a cui hanno preso parte l’assessore alla Sicurezza, Giorgio Viale, il consigliere delegato alle Politiche sociali, Mario Baroni, gli uffici delle Politiche sociali e delle Politiche abitative, il cappellano della comunità ucraina in Liguria, padre Vitaliy Tarasenkoil, e presidente dell’associazione Pokrova, Oleh Sahaydak.

Non è ancora noto dove verrà posizionato l’hub per la raccolta. «Stiamo vagliando alcune ipotesi per individuare un polo logistico per la raccolta dei generi di prima necessità che sia raggiungibile facilmente e che abbia adeguate dimensioni per raccogliere ingenti derrate – hanno spiegato l’assessore Viale e il consigliere Baroni. – Attiveremo una mail e un numero dedicato, che sarà gestito dalla nostra Protezione civile e dalle associazioni del forum del terzo settore, per dare informazioni utili a tutti i genovesi che vogliano portare generi alimentari, medicine, vestiti per bambini o che vogliano mettere a disposizione una propria abitazione. Per ora la necessità che ci è stata evidenziata dai rappresentanti della comunità ucraina a Genova è l’invio di beni in Ucraina per cui stanno disponendo una catena logistica con tir. Ci stiamo preparando anche a eventuali arrivi in modo da essere pronti a rispondere a un’eventuale richiesta di tipo abitativo. Genova e i genovesi, che ringraziamo a nome dell’amministrazione, stanno già dando prova di grande generosità: come Comune vogliamo facilitare la catena della solidarietà per renderla più efficace possibile. Nelle prossime ore daremo ulteriori e più precisi dettagli».

I beni che verranno raccolti, dietro indicazioni dell’associazione Pokrova che ha individuato le necessità del Paese, sono: coperte e cuscini con riempimento sintetico, pannolini, vestiti (giacche, maglioni, biancheria intima, calze, omogeneizzati, prodotti per igiene personale (salviette umide, sapone, shampoo, asciugamani), prodotti alimentari (pasta, riso, farina, tonno e carne in scatola, biscotti, cioccolato, dolci confezionati, the in bustine, caffè solubile), piatti, posate e bicchieri monouso, medicinali e dispositivi medici (antibiotici, analgesici, antiemorragici, antidiarroici, cardiovascolasi, antisettici, mascherine, garze, guanti monouso, siringhe).

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO

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