Da domani corridoi umanitari verso la Russia

Secondo l’Onu sono almeno 549 i civili uccisi e 957 quelli feriti

Continua la guerra in Ucraina (leggi qui). La Russia aprirà unilateralmente corridoi umanitari per evacuare i civili ucraini verso il proprio territorio a partire dalle 10 di venerdì ora locale (le 9 ora italiana). Lo annuncia il ministero della Difesa, citato dalla Tass.

Nel villaggio di Darivka, nell’Oblast di Kherson, le forze russe hanno sparato su un’auto, che è andata a fuoco uccidendo l’autista. È quanto rileva l’ufficio del procuratore dell’Oblast di Kherson secondo quanto riferisce The Kyiv Independent.

Da domani, inoltre, i convogli umanitari in Ucraina saranno autorizzati da Mosca solo se verrà fornita in anticipo una lista dei mezzi e dei funzionari e autisti che accompagnano. Lo ha specificato il responsabile del centro di controllo della Difesa russo Mikhail Mizintsev, precisando che ogni convoglio sarà perquisito per cercare telefoni cellulari: solo il personale della Croce Rossa Internazionale può portarne per evitare che funzionari ucraini raccolgano informazioni di intelligence sulle forze russe schierate. 

La Russia ha acconsentito al passaggio di una squadra di riparazione ucraina per la rete elettrica danneggiata nell’area della centrale nucleare di Chernobyl. Lo riporta Interfax.

Secondo il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), la situazione umanitaria nella città ucraina assediata di Mariupol “si fa sempre più urgente e disperata”. Il CICR riferisce di centinaia di migliaia di persone “senza cibo, acqua, riscaldamento o assistenza sanitaria” e “necessitano di una tregua dalla violenza e di aiuti umanitari”. Molte persone in questa situazione “si aggrediscono a vicenda per il cibo”.

Sono 1.207 i corpi rimossi dalle strade di Mariupol. Lo afferma vice sindaco Serhiy Orlov. Secondo quanto riportato dal New York Post, il conto esatto delle vittime non è al momento possibile: gli obitori della città sono pieni e si è iniziato a seppellire i corpi in fosse comuni.

Gli Stati Uniti non forniranno batterie di missili Patriot all’Ucraina. Lo ha riferito un’alta fonte del Pentagono, secondo quanto riporta Jack Detsch, esperto di questioni di difesa di Foreign Policy. Secondo quanto scrive Detsch in un tweet, fornire a Kiev i Patriot costringerebbe gli Usa a inviare truppe nel Paese, una possibilità che il presidente Joe Bien ha escluso.

Secondo l’Onu, sono almeno 549 i civili rimasti uccisi e 957 quelli feriti dall’inizio del conflitto in Ucraina. Lo afferma l’ufficio dell’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani. La stessa agenzia delle Nazioni Unite sottolinea però che, al di là del bilancio accertato, le cifre reali potrebbero essere “significativamente più alte”, specie nella aree sotto controllo governativo assediate dalle forze russe, tra cui le città di Volnovakha, Mariupol e Izium.

L’Ucraina ha notificato ufficialmente alle Nazioni Unite che intende ritirare tutti i 308 caschi blu in servizio in sei missioni di peacekeeping dell’Onu, insieme a otto elicotteri Mi-8 di fabbricazione russa attualmente in Congo. Lo ha annunciato il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric, dicendo che ciò include circa 250 soldati in Congo, 36 ufficiali ed esperti di stato maggiore e 22 agenti di polizia. Oltre al Congo, l’Ucraina sta prestando servizio in altre cinque operazioni di mantenimento della pace in Mali, Cipro, Abyei, Sud Sudan e Kosovo. La richiesta ucraina sembra mirare a rafforzare l’esercito e gli elicotteri nella guerra contro la Russia.

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/FORZE ARMATE UCRAINE

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