Versailles, stop dipendenza dal gas russo entro il 2027

Al suo arrivo al vertice Informale tra i Capi di Stato e di Governo, il premier ha dichiarato: “Italia e Francia sono allineate con Ue in merito alle sanzioni alla Russia”. La presdiente del Parlamento Ue Metsola: “processare Putin e Lukashenko all’Aja”

Il premier Mario Draghi è arrivato a Versailles per prendere parte al Vertice Informale tra i capi di Stato e di Governo.

L’agenda prevista dal presidente Emmanuel Macron (la Francia ospita la riunione in quanto presidente di turno dell’Ue) è stata modificata della guerra in Ucraina. Il Capo dell’Eliseo aveva voluto questo vertice per definire un “modello europeo di crescita e di investimento per il 2030”, in grado di garantire “la capacità dell’Ue di avere influenza sul mondo di domani”. Il tema, che resta centrale, viene riconsiderato alla luce del conflitto. In particolare, fin da stasera i 27 affronteranno la questione della candidatura all’adesione all’Ue presentata dall’Ucraina, ma anche da Georgia e Moldavia, un tema sul quale ci sono diverse sfumature nelle posizioni dei membri Ue.

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha presentato delle slide nelle quali è prevista la fine della dipendenza dal gas russo (il ‘phase out’) entro il 2027. «Siamo troppo dipendenti dalla Russia, in particolare sul gas. Dobbiamo diversificare le forniture, puntando in particolare al gnl. Dobbiamo aumentare la condivisione delle rinnovabili». ha twittato von der Leyen dal vertice.

Al suo arrivo, al premier Draghi sono state poste domande sulla guerra in Ucraina. Innanzitutto, il presidente del Consiglio affermato che tutti i Paesi sono allineati sulle sanzioni da imporre alla Russia, sottolineando che questa crisi avrà un costo per l’Unione Europea: «Italia e Francia sono allineate con il resto dell’Ue sia nella risposta alle sanzioni sia nel sostegno per i nostri Paesi che queste sanzioni necessariamente comporteranno» ha detto Draghi.

«Abbiamo chiesto tutti insieme tante volte al presidente Putin di cessare le ostilità in particolare i bombardamenti sui civili. Continueremo a farlo» ha proseguito il presidente del Consiglio.

In merito all’economia italiana, il premier ha affermato: «l’economia europea cresce ancora ma c’è stato un rallentamento. Osserviamo una mancanza di materie prime, un rallentamento non solo in campo energetico ma anche nel campo agroalimentare e in quello delle materie prime dell’acciaio, della carta, della ceramica. È una situazione italiana ma anche europea».

Arrivano anche le dichiarazioni del primo ministro olandese Mark Rutte: «i Paesi Bassi sono stati tra i primi a dare sostegno militare [in Ucraina, Ndr] a chiedere sanzioni forti, quindi non ci sono dubbi [sul sostegno di Amsterdam a Kiev] ma non esiste una procedura veloce per l’adesione del Paese all’Ue».

Il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato dell’attacco all’ospedale pediatrico di Mairupol: «siamo tutti sconvolti dalle immagini, in pieno centro città è stata bombardata una maternità. Donne e bambini sono stati di nuovo vittime, armi profondamente letali sono state usate senza discernimento. La Francia condanna con la massima fermezza questo atto di guerra indegno e illegale.Siamo tutti sconvolti, ma dobbiamo prendere decisioni forti nei giorni e nelle settimane prossimi. Oggi ci saranno discussioni strategiche, poi saranno seguite dai fatti nelle prossime settimane».

Il cancelliere tedesco Olfa Scholz al suo arrivo ha confermato di non vedere di buon occhio la proposta di sanzioni europee che colpiscano anche il settore energetico russo. «Dobbiamo assicurarci che l’impatto su di noi in Europa sia il minimo possibile – ha detto rispondendo a una domanda sul divieto di import di gas, petrolio e carbone dalla Russia – abbiamo avuto preparativi molto chiari nelle ultime settimane. Abbiamo stabilito sanzioni molto precise e siamo stati molto precisi nel considerare ciò che avrà il maggiore impatto in relazione alla Russia, per convincere il governo russo a fermare la guerra».

La presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola si espressa su Putin e le sanzioni alla Russia: «sappiamo che Putin non si fermerà a Kiev, così come non si è fermato in Crimea. Le tattiche che ha affinato in Siria sono state attuate in Europa, le nostre sanzioni devono continuare a colpirlo forte e ferirlo». Secondo la presidente, le sanzioni occidentali devono rendere per Putin l’invasione dell’Ucraina “l’errore più costoso che abbia mai commesso”.Anche l’Ue, ha aggiunto, deve essere “pronta” a essere ferita dal contraccolpo delle misure, “ma è un costo che dobbiamo sostenere in questa svolta nella storia europea, un prezzo che penso che il nostro popolo sia disposto a pagare”. Esprimendo la solidarietà nei confronti dell’Ucraina, Metsola ha anche esortato i leader Ue a “fare di più” per i Paesi vicini a rischio, come Moldavia e Georgia. Metsola si esprime ancora duramente sul capo del Cremlino e il presidente della Bielorussia Lukashenko: «dobbiamo essere chiari: ciò che Putin e Lukashenko stanno facendo in Ucraina è criminale. È un crimine di guerra. Capovolge l’ordine mondiale democratico, e dobbiamo ritenere i colpevoli responsabili attraverso il tribunale penale internazionale quando sarà il momento. Sarebbe la vittoria definitiva per il popolo ucraino, per lo stato di diritto e per il nostro stile di vita basato su regole».

Il premier spagnolo Pedro Sanchez, ha lanciato l’allarme di una “crisi alimentare” in Europa e ha chiesto, quindi, di riformare la Politica agricola comune. «Dobbiamo garantire una produzione alimentare in Europa molto più forte di quella che abbiamo attualmente, in altre parole, dobbiamo riformare la Pac» ha affermato . Il presidente del Governo spagnolo ha inoltre esortato la mobilitazione della comunità internazionale per trovare nuovi Paesi da cui importare cereali.
 

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/EPA/LUDOVIC MARIN

Rispondi