
Per la prima volta sarà possibile indagare archeologicamente su questo monumento
Sono partiti questa mattina gli scavi archeologici della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, con la cerimonia di rimozione della prima pietra del pavimento.
Gli scavi sono coordinati dal dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza.
Lo scavo sarà particolarmente complesso e si svolgerà in modo continuativo per oltre due anni e mezzo, in orario notturno e diurno, senza interruzioni, per consentire il regolare lo svolgimento delle funzioni religiose e per non impedire il flusso dei pellegrini.
Il contesto è difficile e ha richiesto una preparazione accurata: verranno coniugate le metodologie d’avanguardia alle esigenze di rapidità.
È la prima volta che questo monumento viene indagato archeologicamente. «L’attività dei ricercatori del nostro Ateneo in uno dei luoghi più sacri per i cristiani e di grandissima importanza storico-artistica è motivo di orgoglio – afferma la rettrice Antonella Polimeni – e conferma il primato Sapienza a livello internazionale anche in ambito umanistico».
Per i lavori è stata costituita un’èquipe interdisciplinare composta da archeologi del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, da storici e storici dell’arte del Dipartimento di Storia religioni antropologia arte spettacolo, da ingegneri del Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale, psicologi del Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione. Le operazioni di restauro sono invece state affidate alla Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Torino.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/ ALDO BAQUIS