L’ex premier è intervenuto a margine del convegno al Senato “Italia e Ue: indipendenza energetica e sfida EcoDigital”

Il recentemente eletto presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte (leggi qui), torna a parlare di armamenti e lo fa a margine del convegno Italia e Ue: indipendenza energetica e sfida EcoDigital, organizzato al Senato dalla Fondazione Univerde.

«Bisogna definire una curva di investimenti militari al 2030 che assicuri una sostenibilità – afferma l’ex premier. – Questo si può definire con gli alleati. Il nostro Paese ha il diritto di chiederlo. A meno che non si faccia uno scostamento di bilancio per gli armamenti, ma dicono che non si possono fare scostamenti».

Conte ha poi annunciato di stare per “raggiungere una riunione del gruppo al Senato, che è in corso“. «Stiamo lavorando per mettere a punto una posizione ufficiale sui temi di attualità» – ha dichiarato.

«È impensabile una corsa al riarmo ora – scrive poco dopo Conte su Facebook – È fuori dalla realtà pensare di aumentare di almeno 12/15 miliardi la nostra spesa militare in due anni» e «l’impegno del 2% può essere centrato solo con una crescita di spesa progressiva, spalmata nei prossimi anni, ad esempio da qui a quantomeno il 2030».

Alle dichiarazioni di Conte è seguita una nota del M5S: «È curiosa e davvero straordinaria la dovizia di particolari con cui ‘fonti di palazzo Chigi’ hanno ricostruito la spesa militare italiana. La stessa meticolosità andrebbe usata per dare notizia del previsto incremento delle spese militari per gli anni 2023 e 2024, che rappresentano il fulcro del confronto di questo giorni».

Dal suo profilo di Twitter, si immette nella discussione anche il leader del Pd Enrico Letta: «l’Italia lascerebbe sbigottito il mondo intero se si aprisse ora una crisi di governo. Sarebbe crisi dannosa per noi, per tutti noi. E sarebbe tremendamente negativa per il processo di pace e per chi soffre per via della guerra. Noi lavoriamo con impegno per evitarla».

Un messaggio di riconciliazione, il suo, che vorrebbe quindi scongiurare una spaccatura nella maggioranza mettendo a tacere le polemiche sulle spese militari.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI