Plusvalenze: legale del Napoli “impianto accusatorio insufficiente”

L’avvocato Mattia Grassani, rappresentante legale del Napoli, commenta “fiducioso” la vicenda

«Fiducioso sul fatto che non si arrivi a una condanna? Devo necessariamente esserlo perché conosco le carte del procedimento e l’impianto accusatorio mi sembra davvero insufficiente. Non si possono condannare dirigenti, peraltro con pene così afflittive, sulla base di una opinione diversa circa la valutazione di alcuni calciatori, in mancanza di criteri riconosciuti dagli organismi sportivi nazionali e internazionali e di qualsiasi altro elemento che porti a ritenere che sulla valutazione abbiano inciso criteri non tecnici». E’ quanto afferma in una dichiarazione rilasciata a LaPresse, l’avvocato Mattia Grassani, legale del Napoli in merito al caso plusvalenze (leggi qui), il giorno dopo la richiesta ufficiale della procura federale della Figc di 11 mesi di sospensione per il Presidente della squadra, Aurelio De Laurentis, e di una multa di 392mila euro per il club campano.

«Considerando che la sanzione minima per le persone fisiche consiste nell’inibizione per sei mesi, mi aspettavo certamente una richiesta più mite. A maggior ragione perché conosco l’operazione Osimhen, che è l’unica che riguarda il Napoli ed è l’unica contestata dalla Procura Federale che non proviene dall’indagine della Procura della Repubblica di Torino – ha aggiunto –. Certamente, l’accusa ha calcato la mano maggiormente sulle persone fisiche piuttosto che sui club».

di: Federico ANTONOPULO

FOTO: ANSA/Mourad Balti Touati

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