Addio allo scrittore Piergiorgio Bellocchio

Se ne è andato a 90 anni uno dei più noti intellettuali della sinistra extraparlamentare, conosciuto soprattutto per la rivista “Quaderni piacentini”

È morto a 90 anni lo scrittore e critico letterario Piergiorgio Bellocchio. Se ne è andato a Piacenza, la città in cui era nato.

Fratello maggiore del regista Marco Bellocchio, è stato uno dei più noti intellettuali militanti della sinistra extraparlamentare: nel 1969 è stato il primo direttore responsabile di Lotta Continua, organo ufficiale dell’omonima formazione, ma non ne seguì però l’evoluzione redazionale.

Bellocchio era noto soprattutto per la fondazione della rivista di politica culturale Quaderni Piacentini, che diresse fino alla chiusura nel 1984. Tra i suoi compagni di avventura anche Grazia Cherchi e Goffredo Fofi. Dal 1985 al 1993 ha pubblicato la rivista “personale” Diario scritta con il critico e saggista Alfonso Berardinelli.

Dal 1977 al 1980 ha diretto la piccola casa editrice Gulliver.

Bellocchio ha anche collaborato con Garzanti, scrivendo voci per l’Enciclopedia della letteratura, edita nel 1972 e per Enciclopedia europea, oltre alle prefazioni di diversi scrittori, come Stendhal, Charles Dickens e Casanova.

Recentemente insieme agli altri fratelli (Letizia, Alberto e Maria Luisa) ha partecipato al film Marx può aspettare (2021), dedicato proprio alla famiglia Bellocchio. Nel documentario si ripercorre il suicidio del fratello gemello di Marco Bellocchio, Camillo, che si tolse la vita il 27 dicembre 1968 a 29 anni.

Lo scrittore ebbe grande successo con i racconti raccolti nel volume I piacevoli servi (Mondadori, 1966), con i quali vinse il Premio Pozzale di Empoli. Le sue prose critiche sono raccolte in Dalla parte del torto (Einaudi, 1989), Eventualmente (Rizzoli, 1993), L’astuzia delle passioni (Rizzoli, 1995), Oggetti smarriti (Baldini Castoldi Dalai, 1996).

Bellocchio ha collaborato con diversi periodici come PanoramaIllustrazione italianaTempo illustratol’Unità, e di recente ha fondato l’associazione Cittàcomune, insieme a Gianni D’Amo. 

di: Francesca LASI

FOTO: PIXABAY

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