
La Generazione Z è la più sostenibile ma più di una persona su tre cambia smartphone ogni anno
La Giornata della Terra è un appuntamento sempre più caldo di anno in anno, soprattutto da quando sono nati movimenti ambientalisti come i Fridays For Future, che hanno spinto le società di tutto il mondo a cercare un modo di “correre ai ripari” per prevenire il disastro ambientale dovuto all’inquinamento.
La Generazione Z è in prima linea quando si parla di difesa del Pianeta e proprio dai ragazzi è partita una campagna che sensibilizza su tutto ciò che inquina, compreso l’online.
Le risorse digitali sono utili ma inquinanti: i server che servono a sostenere siti, app e servizi hanno un notevole impatto sull’ambiente ed è necessario mettere in pratica qualche accorgimento per sostenere la Terra.
Tra i giovani, 6 su 10 cercano di non esagerare nell’uso di social network; uno su due prova a limitare il consumo di streaming audio e video, mentre è più difficile tagliare l’uso di internet.
Lo dimostra una ricerca di Skuola.net condotta su tremila giovani tra gli 11 e i 30 anni. Il 61% dei rispondenti ha dichiarato di porsi il problema di non esagerare con l’uso delle varie piattaforme, per limitare il proprio impatto sull’ambiente. Il 23% dichiara di essere pronto a cimentarsi con l’austerity seppur con qualche difficoltà e solo uno su 6 non sembra pronto a scendere a compromessi riducendo il tempo speso sui social per l’ambiente.
Per quanto riguarda lo streaming audio, 7 su 10 adottano una strategia eco-sostenibile oppure lo farebbero di fronte alla “certificazione” del potere inquinante. Il restante 29% si divide, invece, tra chi pur conscio del loro potere inquinante continua come se nulla fosse (16%) e chi anche di fronte all’evidenza non cambierebbe abitudini (12%).
Per quanto riguarda internet in generale, tra server, apparati telefonici, device con i quali ci si connette, ogni essere umano contribuisce a incrementare la temperatura del Pianeta, almeno nello scenario attuale nel quale l’energia elettrica viene prodotta usando ancora combustibili fossili. Il 52% rinuncerebbe a un’ora di internet al giorno in cambio di maggiori opportunità di svago; il 12% si lascerebbe convincere da un incentivo di tipo economico, l’11% da servizi analoghi ma più “sostenibili”; al 16% basterebbe sapere di contribuire davvero al benessere dell’ecosistema. Solo uno su 10 si dichiara irremovibile dalle proprie posizioni.
Non ci sono problemi invece per quanto riguarda il ritorno al negozio fisico, che può sostituire l’eCommerce, e i servizi in cloud o le newsletter, di cui dimostrano di poter fare a meno. Zero margine di trattativa invece sullo smartphone: un ragazzo su tre lo sostituisce una volta l’anno, oltre due su tre non hanno mai comprato un telefono di seconda mano; solo uno su 7 comunque non lo “acquisterebbe mai”. Il 21% ci sta pensando per il futuro, il 32% l’ha valutato in passato ma poi è andato sul “nuovo”. Con qualche incentivo in più gli si potrebbe far cambiare idea.
di: Micaela FERRARO
FOTO: PIXABAY