Oggi la decisione del tribunale di Los Angeles. I sostenitori del #FreeBritney festeggiano
La popstar Britney Spears ha vinto la sua battaglia: da oggi il padre, Jamie Spears, non è più il suo tutore legale. A deciderlo è stata la giudice della Superior Court di Los Angeles, Brenda Penny, definendo la situazione “insostenibile“.
«Sono al settimo cielo!!! Per la prima volta piloto un aereo e per la prima volta sono su un aereo a elica. Geez, ho avuto paura!!!». Così la star, assente al momento dell’udienza, ha commentato la sua liberazione, postando su Instagram un video che la vede ai comandi di un aereo a elica. Secondo la rivista People, Britney si troverebbe fuori Los Angeles insieme al fidanzato Sam Asghari.
Subito dopo l’annuncio, sono arrivate le congratulazioni di personaggi famosi, da Cher a Dionne Warwick, e dei fan. Da Los Angeles a Londra, sono moltissimi gli attivisti e i sostenitori del movimento #FreeBritney scesi in piazza per manifestare la propria gioia.
A chiedere la sospensione immediata del padre dal ruolo di tutore di tutti i suoi asset era stato l’avvocato della cantante, Matthew Rosengart. Al posto di Jamie, il tutore temporaneo dei beni della Spears sarà, per decisione della giudice, il revisore dei conti John Zabel.
Dal canto suo Jamie Spears aveva chiesto la revoca complessiva dell’istituto della custodia, a cui Britney è assoggettata dal 2008. Rosengart, tuttavia, si era opposto affermando che in questo modo il padre non avrebbe dovuto rispondere di tutti gli abusi che ha fatto subire alla figlia “non solo negli ultimi 13 anni, ma fin da quando era bambina“.
La storia inizia nel 2007 quando la popstar venne ricoverata in una clinica a causa della sua dipendenza da droga e alcool. Nello stesso anno perse la custodia dei figli, Sean Preston e Jayden James, avuti con il secondo marito Kevin Federline. Nel 2008, invece, venne ricoverata per un grave crollo nervoso al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles e poi trasferita nel reparto psichiatrico a seguito di un Tso. In quell’occasione i giudici le affidarono due tutori, il padre Jamie e il procuratore Andrew Wallet (dimessosi poi nel 2019), che avrebbero da quel momento controllato anche tutti i suoi beni.
Ma non solo: fino a due anni fa, il padre oltre ad occuparsi del suo patrimonio (oggi stimato intorno ai 60 milioni di dollari), controllava anche i suoi affari personali, passati poi nelle mani dell’amministratrice legale Jodi Montgomery in seguito ad alcuni problemi di salute di Jamie. Questo modello di tutore, previsto dalla legge americana per le persone non autosufficienti, è detto “conservatorship“.
Nel 2019 il web, notando l’assenza della cantante dalle scene dall’anno precedente, lancia il movimento #FreeBritney per denunciare il clima di oppressione creato dalla tutela legale del padre nei confronti di Britney. Secondo l’appoggio dato al movimento, la star doveva sottoporre ogni gesto quotidiano all’approvazione paterna.
Lo scorso 23 giugno la Spears ha chiesto di deporre in aula e poter raccontare la sua verità: lo scorso 23 giugno, quindi, durante un’udienza, in collegamento telefonico ha detto “di riuscire a vivere una vita piena” sotto il controllo del padre, di essere stata forzata a subire esami medici e periodi di riabilitazione contro la sua volontà. Le sarebbe stato anche impedito di togliere il suo dispositivo contraccettivo per non farle avere altri figli.
Ora la revoca totale della custodia legale annunciata oggi sarà discussa in una nuova udienza il prossimo 12 novembre.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA