La corte fiorentina ha respinto la richiesta di scarcerazione per l’ex capo nazista mentre il Cile ne chiede l’estradizione in virtù del mandato di cattura internazionale
La corte d’appello di Firenze ha respinto la richiesta di scarcerazione per Reinhard Doring Falkenberg per la presenza di un oggettivo pericolo di fuga. Il 75enne, soggetto ad un mandato internazionale di arresto per crimini contro l’umanità, resta dunque in carcere in attesa dell’udienza per la sua eventuale estradizione.
Sarebbe stato il carceriere di almeno tre oppositori del regime cileno di Pinochet. Reinhard Doring Falkenberg è stato arrestato lo scorso 22 settembre dagli agenti di Forte dei Marmi nella hall di un albergo, dopo essere sceso da un pullman di turisti tedeschi, tutti pensionati.
Ma lui non sarebbe un turista qualunque: secondo le autorità cilene, infatti, durante gli anni Settanta, Falkenberg sarebbe stato uno dei capi della Colonia Dignidad, l’enclave di nazisti fondata nel 1961 da un ex infermiere della Wehrmacht, Paul Schaefer, con altri ex gerarchi nazisti fuggiti dalla Germania. L’organizzazione aveva poi trovato rifugio non lontano da Santiago ed era stata usata dalla polizia segreta di Pinochet come centro di detenzione e tortura.
Latitante da 16 anni, oggi Falkenberg ha 75 anni ed è ricercato internazionale per sequestro di persona e accusato in Cile di crimini contro l’umanità. Nel 2005, infatti, sarebbe fuggito dal Cile, tornando a Gronau, in Germania, proprio per sottrassi al processo sugli orrori compiuti dall’enclave, paragonato dai media cileni ad un campo di concentramento.
Secondo le accuse a suo carico mosse dall’European Center for Constitutional and Human Rights (Ecchr), nel 1976 Doring avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella detenzione e nella tortura di almeno tre oppositori di Pinochet: Juan Maino, Antonio Elizondo e la moglie Elizabeth Rekas, professori universitari ed esponenti politici della sinistra. Al momento del processo per i fatti, avrebbe poi trovato rifugio in madrepatria dove, due anni fa, la polizia tedesca lo ha scagionato da ogni accusa.
Lo scorso 22 settembre, tuttavia, il mandato di cattura internazionale che riporta il suo nome è tornato alla ribalta: in Corte d’Appello a Firenze Doring si sarebbe opposto all’estrazione tuttavia una sollecitazione del ministero della Giustizia avrebbe sollecitato i giudici fiorentini a mantenere la custodia cautelare. Nei prossimi giorni si attende di scoprire il verdetto e se l’ex capo nazista verrà estradato o meno.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: SHUTTERSTOCK