Draghi: “disegnare l’Italia di domani”. Bianchi: “bandi per cinque miliardi”. Messa: “40% delle misure riservate a donne”
I primi passi di attuazione del Pnrr riguarderanno l’istruzione. L’ha annunciato oggi il premier Mario Draghi dopo la cabina di regia sugli interventi nel Pnrr.
«Il rispetto degli impegni è determinante per l’assegnazione dei fondi europei – ha detto Draghi. – Ogni cabina di regia consente di fare il punto sull’attuazione dei singoli progetti di investimento e di individuare gli ostacoli che possono presentarsi in modo da poter intervenire subito e rispettare il calendario degli impegni. Oggi iniziamo questo percorso dall’istruzione, dalla formazione e dalla ricerca. Un po’ perché il piano deve disegnare l’Italia di domani di quelli che oggi sono giovani. E un po’ per lo straordinario evento di Parisi insignito del Nobel che ci ha fatto pensare alle nostre potenzialità».
Draghi ha inoltre voluto sottolineare che nell’attuazione del Recovery Plan sono stati rispettati due impegni presi, osservare sempre le priorità di genere e le priorità territoriali.
«Il Governo ha riposto la scuola al centro di questo nostro Paese in trasformazione – ha preso la parola il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. – Il nostro cammino ha due componenti essenziali, riforme e investimenti».
Per quanto riguarda proprio gli investimenti, “entro novembre” arriveranno “bandi per cinque miliardi, un punto fondamentale per sostenere la ripartenza del Paese. Si tratta di tre miliardi per asili e scuole infanzia, 400 milioni per le mense, 300 per le palestre, 800 per le scuole nuove e 500 per la ristrutturazione degli istituti“.
La ministra dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa, invece, ha illustrato quelle che saranno le linee di intervento di competenza del proprio ministero e le linee guida per gli investimenti in ricerca. Le riforme “in via di approvazione” sono quelle dei dottorati, per un migliore coinvolgimento delle imprese e centri di ricerca, l’introduzione di lauree abilitanti, che facilitino l’accesso all’esercizio delle professioni, la revisione delle classi di laurea, l’orientamento attivo nella transizione scuola università.
«Sono 6 miliardi di finanziamento, di cui cinque devono andare a bando entro la fine di quest’anno – ha dichiarato. – Prevedono circa 60 progetti che passeranno questa fase di valutazione. Le misure a bando saranno riservate per il 40% a donne ricercatrici e gli enti che si manifesteranno per la formazione delle filiere dovranno dimostrare di avere all’interno un bilancio di genere o una valutazione sulla parità di genere» – ha aggiunto.
Una delle intenzioni, infatti, come annunciato, sarà quella di combattere la disparità di genere nel campo dell’università e della ricerca.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA