Sequestro di una cooperativa di ambulanze per appalti truccati

Emersa la mancata sanificazione dei mezzi dopo il trasporto dei pazienti, soprattutto nel picco della pandemia

Una cooperativa affidataria di appalti pubblici in tutta Italia per il servizio di ambulanze è stata posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza di Pavia.

Si tratta della First Aid One Italia che ha sede legale a Pesaro e sede operativa a Bollate, in provincia di Milano. La cooperativa è coinvolta nelle indagini per i reati di caporalato e appalti truccati, per un valore di 11 milioni di euro.

Il fascicolo aveva già portato all’arresto, lo scorso marzo, di quattro persone. Tra queste anche l’ex direttore generale di Asst Pavia. Erano, inoltre, state condotti perquisizioni e sequestri di apparati informatici in Lombardia, Marche, Lazio e Sicilia, per i reati di turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture.

Le indagini hanno altresì portato al sequestro di beni per un importo di circa 200 mila euro, tra cui disponibilità finanziarie, fabbricati, terreni ed autoveicoli.

«La cooperativa – hanno reso noto i militari – agiva tramite prestanomi, al fine di occultare la costante presenza ed effettiva direzione aziendale da parte di uno degli indagati già condannato in via definitiva nel 2017 per turbata libertà degli incanti, ed aveva escogitato un metodo infallibile per aggiudicarsi tutti gli appalti a cui partecipava: proporre prezzi talmente bassi che talvolta superavano il limite della anti-economicità e assicurare, solo formalmente, una folta flotta di mezzi. Peccato però che i bassi prezzi erano ottenuti dallo sfruttamento dei lavoratori e dal numero dei mezzi impiegati che era sensibilmente inferiore a quello previsto da contratto. Naturalmente, l’esiguo numero di mezzi sanitari presenti sul territorio comprometteva l’efficienza dei soccorsi a disposizione della collettività».

«Inevitabili i disservizi conseguenti – proseguono dalla Guardia di Finanza. – Infatti, già dai primi mesi di operato, la qualità del servizio richiesto dall’appalto era molto al di sotto di quanto pattuito, creando numerose e continue inefficienze unite a sensibili ritardi e mancate prestazioni sanitarie, spesso confermate anche dalle segnalazioni pervenute dai pazienti trasportati e dai medici in servizio presso i presidi ospedalieri». 

Dalle immagini acquisite dalle videocamere presenti su alcune ambulanze, è emerso che le sanificazioni prescritte dopo ogni paziente venivano eseguite di rado. «In una delle ambulanze monitorate, in 20 giorni di lavoro con trasporto di 92 pazienti è stata sanificata solo in quattro occasioni mentre un’altra, in 9 giorni di servizio ed 86 pazienti trasportati, è stata sanificata un’unica volta» – si legge ancora nel provvedimento.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA

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