Ecomafia, i numeri di Gioia Tauro

I valori delle sostanze inquinanti sono arrivati a 6 mila sopra la soglia di sicurezza

L’inchiesta Mala pigna dei carabinieri forestali coordinata dalla Dda di Reggio Calabria ha portato ieri all’arresto di 29 persone: 9 le misure cautelari in carcere, 10 ai domiciliari e altri 10 sono in misura cautelare non detentiva (leggi qui).

I numeri dello smaltimento illecito di rifiuti speciali sono spaventosi e in alcuni casi hanno superato la soglia di guardia del 6 mila per cento.

In particolare, dalle analisi del terreno è emerso che lo zinco è presente in quantità 7 volte maggiori rispetto al consentito; il rame ha valori 12 volte superiori rispetto alla norma; il piombo supera di 59 volte il limite previsto dalla normativa. E, infine, gli idrocarburi raggiungono il più 4.200% rispetto alle soglie consentite.

Al centro dell’inchiesta c’è l’azienda Ecoservizi Srl di proprietà di Rocco Delfino, considerato anche per via di alcune testimonianze, il tutore degli interessi della cosca mafiosa Piromalli.

La Ecoservizi Srl è una ditta di trattamento di rifiuti speciali di natura metallica. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, sembrerebbe che gli autocarri aziendali partissero dalla sede con il cassone carico di rifiuti speciali che andavano a interrare anche a profondità significative in terreni agricoli poco distanti, con il rischio che le sostanze potessero arrivare a contaminare anche le falde acquifere sottostanti.

La cosca avrebbe poi alterato i risultati sui dati dell’inquinamento grazie a diversi tecnici a propria disposizione.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA

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