“Accuse stupide e offensive”. Il medico di famiglia contro i no-vax

Nel suo ambulatorio di Recanati Amedeo Giorgetti chiede a chi è contrario al vaccino di cambiare medico

Li cura, li accompagna verso la guarigione, poi li invita a cambiare ambulatorio. Amedeo Giorgetti, medico di base di Recanati (Macerata), con un cartello appeso fuori dal suo studio lancia una provocazione che racchiude tutta la frustrazione accumulata dopo quasi due anni di pandemia. «Il Covid ha devastato la vita umana e professionale – scrive e rilancia. – Se crede che il vaccino sia una pericolosa arma in mano alle multinazionali del farmaco con la connivenza di noi medici di famiglia, è pregato di cambiare ambulatorio perché non tollero queste accuse stupide e offensive».

Più che una spugna gettata sembra un monito a chi tutt’oggi è ancora scettico e diffidente nei confronti di quella che Giorgetti definisce “l’unica arma per non ammalarsi“: il vaccino. L’accusa non è solo rivolta a chi cede alle lusinghe dei complotti. Il vero messaggio del medico è una richiesta di rispetto: prima, le accuse di “essere venduto a Big Pharma“, poi l'”arroganza” di ricevere assistenza immediata una volta che si contrae il virus in forma grave.

I casi che lo hanno portato all’esasperazione e che Giorgetti racconta sono tanti, dalla coppia di 70enni scettici che ridevano del vaccino, salvo poi allarmarsi quando il marito si contagia e perde il respiro, fino al paziente diabetico, iperteso e obeso che riprende il buon vecchio motivo del “chissà che mi mettete dentro“, poco prima di risultare positivo e correre tutti i rischi che ormai ben conosciamo.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA / ETTORE FERRARI

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