Parigi, si apre il processo a Eric Zemmour

Il polemista di estrema destra è accusato di odio e ingiuria razziale per parole pronunciate sui migranti minorenni isolati. Non sarà presente

Al via a Parigi il processo che vede Eric Zemmour, polemista francese di estrema destra e papabile candidato alle presidenziali del 2022, imputato per “complicità in provocazione all’odio razziale” e “ingiuria razziale”.

Il caso ha al centro le controverse dichiarazioni fatte da Zemmour sui migranti minorenni isolati all’emittente CNews il 29 settembre 2020, quando li definì “ladri, assassini e stupratori“. «Non sono nient’altro che questo – disse Zemmour. – Bisogna mandarli via e non devono neanche venire».

Come annunciato dal suo avvocato, Olivier Pardo, Zemmour non sarà presente in aula “per evitare che l’aula giudiziaria si trasformi in uno studio televisivo all news“. La difesa alle parole pronunciate dal polemista è che si limitò a parafrasare preoccupazioni già espresse dalle autorità.

Non è la prima volta che il politico finisce al centro di polemiche simili. Già lo scorso autunno fu condannato a pagare una multa da 10 mila euro per ingiuria e incitamento all’odio durante una diatriba contro l’Islam e l’immigrazione. Nell’aprile 2020, inoltre, disse sull’emittente Paris-Premiere: «l’Italia non esiste, non è mai esistita, non è una nazione e voi – rispondendo ad un cronista italiano – dovreste essere francesi. Se Napoleone avesse vinto, sareste francesi».

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/EPA/BERTRAND GUAY

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