Miur: visionare la situazione vaccinale degli studenti non viola la privacy

Campania, Sicilia e vari Comuni hanno già emanato ordinanze per rinviare il ritorno in classe. Giannelli: lunedì sarà assente il 10% del personale

Dopo le ordinanze regionali di Sicilia e Campania per il rinvio delle lezioni in presenza, alle quali si sono unite altre indicazioni dei sindaci, il Miur ha fatto sapere che le scuole potranno visionare la situazione vaccinale degli studenti, così da prendere decisioni specifiche e contingenti.

Questa decisione autorizza quindi gli istituti a prendere visione dello stato vaccinale di ognuno, senza per questo violare la loro privacy. Alle medie e alle superiori dunque, con la presenza di due positivi in classe gli alunni dovranno dimostrare il loro stato vaccinale per continuare a frequentare in presenza o, in assenza di vaccino, passare in dad. Fermo restando l’autosorveglianza.

Sulla scia del governatore campano, anche la Regione Sicilia ha infatti ufficializzato il rinvio dell’apertura delle scuole di tre giorni. Le lezioni in presenza ripartiranno dopo un’accurata verifica di tutti gli aspetti organizzativi, come ha stabilito la task force regionale che tornerà a riunirsi anche mercoledì prossimo per monitorare la situazione.

La decisione è stata confermata dopo che un gruppo di sindaci della provincia di Siracusa avevano disposto la chiusura di tutti gli istituti dell’obbligo dal 10 al 19 gennaio. Il Governo tiene il punto e rivendica l’apertura degli istituti il 10 gennaio: «nessun ripensamento».

Come abbiamo visto qui, il ministro Bianchi ha anche affermato che ci sono “gli estremi per impugnare quell’atto“, riferendosi all’ordinanza della Regione Campania che rimanda l’apertura delle scuole di infanzia, primarie e secondarie di primo grado al 29 gennaio. La legge infatti “permette ai presidenti di Regione di intervenire solo in zona rossa e in circostanze straordinarie“.

Nonostante questo, hanno seguito il governatore campano anche un gruppo di Comuni della Calabria, del Lazio e delle Marche, tre regioni che si trovano in zona gialla.

Il fronte guidato da De Luca ha dalla sua parte anche i dirigenti scolastici. I presidi hanno inviato al presidente del Consiglio un appello, ad oggi sottoscritto da 2.217 firme, per una “programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l’attivazione di lezioni a distanza) per due settimane“.

Il presidente dell’Associazione nazionale presidi Giannelli ha fatto sapere che “per le più svariate questioni legate a Covid come quarantene, vaccini e affini“, lunedì potrebbero mancare 100mila dipendenti della scuola, il 10% del totale della forza lavoro fra docenti e personale Ata.

Emerge preoccupazione anche dai sindacati che temono “effetti collaterali” molto gravi e premono per un limitato periodo di dad, così da consentire l’avanzamento della campagna vaccinale e un tracciamento adeguato prima del rientro in classe.

Lunedì il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi Antonello Giannelli incontrerà il ministro Bianchi.

di: Marianna MANCINI

FOTO: EPA/FABIO FRUSTACI / POOL

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