Onu, allarme fame estrema e siccità in Corno d’Africa

13 milioni di persone in Kenya, Somalia ed Etiopia a rischio fame estrema, la siccità distrugge raccolti e pascoli in tutto il Corno d’Africa

Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp) ci fornisce un quadro allarmante della situazione alimentare ed ambientale in Corno d’Africa: nel primo trimestre del 2022, circa 13 milioni di persone in Kenya, Somalia ed Etiopia rischiano di cadere nell’inedia.

Una zona del pianeta che detiene il triste record di malnutrizione e dove arrivano aiuti alimentari: circa 5,7 milioni di persone hanno necessitato di assistenza alimentare nel sud e nel sud-est dell’Etiopia (tra questi, mezzo milione di bambini e madri malnutriti), nel nord e nel sud-est 2,8 milioni in Kenya. In Somalia, addirittura, il numero di persone gravemente affamate dovrebbe passare da 3,5 milioni a 4,6 milioni entro maggio.

Nel mentre, imperversa la peggiore siccità degli ultimi dieci anni in tutto il Corno d’Africa. Siccità che ha portato alla rovina dei raccolti e l’alto tasso di decessi nel bestiame, portando le famiglie di agricoltori e pastori a lasciare le proprie case. Per sostenere nel prossimo semestre le comunità rurali colpite, il Wfp considera che siano necessari 327 milioni di dollari.

Michael Dunford, direttore regionale del Wfp in Africa Orientale descrive così la situazione drammatica in cui questa porzione d’Africa è costretta a vivere: “L’acqua ed i pascoli scarseggiano e le previsioni di precipitazioni al di sotto della media per i prossimi mesi minacciano di portare solo più miseria […] I raccolti sono rovinati, il bestiame sta morendo e la fame cresce mentre le ricorrenti siccità colpiscono il Corno d’Africa. La situazione richiede un’azione umanitaria immediata“, per scongiurare l’avvento di una crisi simile a quella somala del 2011, nella quale la fame tolse la vita 250mila persone con il perdurare della siccità.

di: Maria Ester CANEPA

FOTO: SHUTTERSTOCK

Rispondi