
Alcune città della Penisola sono state attraversate da proteste contro le restrizioni anti-Covid. A Perugia è comparsa anche una ghigliottina
Continuano in tutta Italia le proteste contro le restrizioni anti-Covid.
La città di Trieste è stata attraversata da un corteo contro il Green Pass. La manifestazione, lanciata attraverso il web dal Coordinamento No Green Pass, non era stata annunciata.
I partecipanti – un migliaio secondo la Questura – hanno attraversato le vie centrali della città, scortati dalla polizia in tenuta antisommossa. In testa al corteo lo striscione Assieme agli over50 – No obbligo vaccinale, No Green Pass. Tra i partecipanti, alla partenza, anche uno dei leader della protesta No Pass, Stefano Puzzer.
I manifestanti hanno intonato cori contro il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Slogan anche contro la polizia, il presidente del Friuli Venenzia Giulia, Massimiliano Fedriga, contro i giornalisti e il caro bollette.
La dimostrazione ha attraversato una prima volta piazza Unità, simbolo delle proteste dello scorso autunno, e si è conclusa, dopo aver percorso altre vie centrali, nella stessa piazza, davanti alla Prefettura.
«Quanto accaduto questo pomeriggio a Trieste – ha detto l’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti – rappresenta un’inaccettabile violazione delle regole democratiche. I responsabili e i partecipanti a questa manifestazione non autorizzata vanno perseguiti a norma di legge con la massima severità».
Proteste contro l’obbligo vaccinale anche a Perugia, dove i promotori del Fronte del dissenso Umbria sono tornati a manifestare “in memoria di Franco Trinca”, il biologo perugino no vax morto recentemente a causa del Covid.
I rappresentanti e simpatizzanti del Fronte del dissenso hanno manifestato insieme ai Movimenti di resistenza costituzionale e agli Studenti contro il Green pass, dopo che lo scorso 27 gennaio aveva suscitato molte polemiche un loro presidio realizzato in occasione della Giornata della memoria, con le divise dei deportati nei campi di concentramento stese a terra. Alla testa del corteo i manifestanti hanno messo oggi una ghigliottina, a simboleggiare, stando alle loro parole, la “rivoluzione in atto”.
A prendere parola è stato Alessandro, figlio del biologo Trinca: «lo spirito combattivo di mio padre non è morto con lui. La libertà di scelta è un principio che non può essere mai messo in discussione». L’uomo ha poi precisato che il padre “non è mai stato maltrattato in ospedale”.
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/DANILO NARDONI