Approvata risoluzione per corsi di laurea a numero chiuso

La Commissione Istruzione della Camera promuove una serie di modifiche ai test d’ingresso e incentiva l’aumento dei posti disponibili

A partire dal 2022 e in modo ancora più drastico nel 2023, sono previsti cambiamenti importanti per quanto concerne i test d’ingresso dei corsi di laurea a numero chiuso, tra questi compare, ovviamente, Medicina. La risoluzione (presentata a suo tempo dall’onerevole Tuzi) è stata approvata dalla Commissione Istruzione della Camera.

Essa invita prima di tutto a un aumento “pari o superiore al 10% del numero delle ammissioni ai corsi di Medicina”. Per Vittoria Casa, presidente della Commissione è “un passo decisivo”, un “percorso di revisione che ragazze e ragazzi aspettavano da tempo“, un “investimento di lungo periodo” per il percorso formativo gli aspiranti medici.

Una soddisfazione dei risultati raggiunti che coinvolge anche il ministro dell’Università e della Ricerca Messa, lieta della votazione unanime: «La votazione di oggi all’unanimità certifica la volontà congiunta di Governo e Parlamento di lavorare per dare sempre più possibilità ai giovani e rispondere alle loro sollecitazioni. Sono molto soddisfatta: sono anni che discutiamo di questi temi e finalmente oggi tracciamo concretamente un percorso».

Il Ministro ha già annunciato l’imminente arrivo di un suo decreto. In sostanza, per chi affronterà il test di Medicina nel 2022, non sono previsti per il momento grandi cambiamenti – la prova si terrà in una giornata unica in tutto il territorio nazionale, in presenza, salvo la tipologia di domande: secondo Carrozza, si dovranno privilegiare le “materie tecniche” sui quesiti di cultura generale, predisponendo, inoltre, materiale gratuito utile per la preparazione.

Dal 2023, l’accesso programmato si trasforma in “un percorso“, il più possibile “equo per tutti”, un aiuto per i giovani a seguire i propri sogni e a fare scelte consapevoli: «da un lato – afferma il ministro – investiamo su orientamento e formazione sin dalle superiori e, dall’altro, trasformiamo il “quizzone” in un test di orientamento e ingresso che può essere ripetuto. Continuerà a esserci una data nazionale stabilita dal ministero ma sarà quella in cui tutti i candidati dovranno inserire a sistema il punteggio migliore conseguito nei test partendo dai quali verrà costruita la graduatoria nazionale».

di: Maria Ester CANEPA

FOTO: ANSA/FILIPPO ATTILI

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