NASA e ASI, il telescopio spaziale Ixpe cattura la prima immagine

Sono i resti di una stella esplosa nel Seicento, “Cassiopea A”

Il telescopio spaziale Ixpe (Imaging X-ray Polarimetry Explorer) scatta la prima immagine con i suoi occhi a raggi X: sono i resti di una stella esplosa nel XVII secolo.

L’Ixpe nasce dalla collaborazione della NASA e dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) con l’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Esso sfrutta lo stato di polarizzazione della luce da fonti astrofisiche in modo da osservare tramite raggi X stelle di neutroni e pulsar nebulose del vento, nonché buchi neri stellari e supermassicci. Non solo.

Tra i suoi obiettivi tecnici e scientifici figurano il miglioramento della sensibilità alla polarizzazione in due ordini di magnitudine del polarimetro a raggi X nell’Orbiting Solar Observatory OSO-8, l’offerta di misurazioni simultanee spettrali, spaziali e temporali, la determinazione della geometria e del meccanismo di emissione del Nucleo Galattico Attivo e le microquaser; il calcolo della configurazione del campo magnetico delle magnetar e della magnitudine del campo, comprendere il meccanismo per la produzione a raggi X sui pulsar e la sua geometria e inoltre, stabilire quante particelle vengono accellerate nelle pulsar nebulose del vento.

di: Maria Ester CANEPA

FOTO: ANSA/NASA


Rispondi