
La Russia annuncia il ritiro delle truppe ma l’Ue aspetta a cantare vittoria. A Kiev sotto cyberattacco i siti del ministero della Difesa e delle banche
Dopo settimane di tensione, la Russia ha annunciato la fine delle esercitazioni militari nella Crimea annessa a Mosca. I soldati stanno rientrando alle loro guarnigioni secondo quanto reso noto dal Cremlino: «le unità del distretto militare meridionale, dopo aver completato la loro partecipazione alle esercitazioni tattiche, si stanno spostando verso i loro punti di schieramento permanente». A dispetto di ciò il numero uno della Nato, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che le truppe russe al confine con l’Ucraina starebbero continuando a crescere. Di simile opinione anche il presidente ucraino Zelensky: «non vediamo ancora alcun ritiro delle truppe russe» – ha dichiarato.
A tal proposito il capo della diplomazia europea, Joseph Borrell, ha espresso cautela sottolineando la necessità di verificare questo ritiro prima di cantare – simbolicamente – vittoria. La presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen ha invece dichiarato che si tratta di “importanti segnali di speranza” ma a cui ora devono far seguito i fatti.
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dichiarato: «nel 2014 l’Ucraina ha scelto lo stato diritto e la democrazia liberale: l’Ue ha sostenuto questa scelta, e l’Ue non abbandonerà mai il popolo ucraino. Il Consiglio europeo a dicembre ha fissato un quadro politico chiaro, se ci sarà un’aggressione da parte della Russia la risposta Ue sarà severa e conseguenze massicce. Ma dobbiamo essere chiari tra noi perché le conseguenze di questa decisione per l’Ue saranno pesanti, ma dobbiamo assumerci questa responsabilità. Negli ultimi due giorni la Russia ha segnalato di essere aperta alla diplomazia ma sollecito Mosca ad adottare misure rapide per la de-escalation, non possiamo cercare la diplomazia mentre l’altro l’alto ammassa le truppe» – ha sottolineato alla plenaria del parlamento europeo a Strasburgo.
Nonostante il disgelo da parte della Russia di Putin (leggi qui la conferenza stampa del presidente russo), con il passo indietro che ha permesso all’Occidente di tirare il fiato, negli Stati Uniti l’allerta resta alta. Il presidente Joe Biden ha dichiarato che “gli Usa sono preparati a prescindere da quello che accade” perché ritiene che “un attacco all’Ucraina resti sempre possibile“.
Quello che manca è la verifica del ritiro delle truppe russe. «Siamo desiderosi di negoziare accordi scritti con la Russia – ha detto Biden – nuove misure sul controllo degli armamenti e sulla trasparenza. Alla diplomazia deve essere data ogni possibilità di avere successo».
Intanto questa notte i siti del ministero della Difesa ucraino e quelli di due banche pubbliche sono stati posti sotto cyberattacco. Lo comunica il Governo di Kiev. La risposta di Mosca arriva piccata: “siamo estranei ai fatti“.
Nel frattempo il Paese al centro delle tensioni festeggia oggi la prima Giornata dell’Unità, indetta da Zelensky. Accogliendo l’invito del capo di Stato, decine di persone insieme alle organizzazioni giovanili e ai passanti si sono riunite in piazza dell’Indipendenza a Kiev, la Maidan delle proteste del 2013, intonando l’inno nazionale e issando bandiere gialle e blu e striscioni. “Ucraina indipendente in un’Europa indipendente“, si legge in uno di questi.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA/SERGEY DOLZHENKO