Slittano i colloqui a Brest, l’Europa è in stallo sui rifugiati

Il ministro degli Esteri russo sostiene che gli Usa vogliono “controllare l’Europa”. La Difesa di Mosca apre alla possibilità di corridoi umanitari per l’evacuazione di civili

Mosca ha concesso un cessate il fuoco per consentire dei corridoi umanitari di civili, ma il Cremlino, citato dalla Tass, fa sapere che gli obiettivi delle operazioni militari in Ucraina saranno completati “in ogni caso”. In questo momento, secondo fonti dell’intelligence statunitense citate dall’emittente televisiva spagnola Rtve, le forze russe si starebbero dirigendo verso Odessa pronte allo sbarco. Le autorità della città avrebbero chiesto ai cittadini di cercare immediatamente un rifugio.

Nel frattempo è stallo in seno all’Unione Europea che in queste ore sta discutendo sulla distribuzione dei rifugiati. L’Austria e gli Stati del gruppo Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) hanno infatti avanzato delle riserve sull’accoglienza dei profughi non ucraini. L’Unione ha, inoltre, firmato un un pacchetto di aiuti da 1,2 miliardi di euro a sostegno del Paese in guerra.

Secondo il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, “una soluzione alla situazione in Ucraina verrà trovata“. Nel frattempo alle 15 inizieranno i colloqui per i negoziati in Bielorussia, inizialmente previsti per le 13 e poi slittati di un paio d’ore. L’Ucraina ha fatto sapere che si terranno a Brest.

Questa mattina Emmanuel Macron ha parlato al telefono con Putin e, successivamente, all’omologo Zelensky, come hanno confermato alcune fonti dell’Eliseo, anche se non sono ancora noti i contenuti dello scambio.

Il generale Mikhail Mizintsev ha dichiarato per conto del Ministero della Difesa russo che Mosca “è pronta in qualsiasi momento a creare adeguati corridoi umanitari in qualsiasi direzione“. Lo scopo sarebbe quello di consentire l’evacuazione dei civili con pause nei combattimenti.

Intanto domani, venerdì 4 marzo, la Duma voterà per l’imposizione preventiva della legge marziale in Russia. L’adozione del provvedimento potrebbe allargare la platea dei chiamati alle armi, consentendo anche l’arruolamento dei civili. Sarebbero inoltre possibili ulteriori strumenti restrittivi, anche per gli stessi cittadini russi, fra i quali il divieto di manifestare, la disconnessione dal mondo esterno, il cibo razionato e una serie di restrizioni finanziarie.

Le parole di Lavrov, insieme alla prima conferma del secondo round di negoziati tra Kiev e Mosca oggi, sono state riportate dalle agenzie Tass Interfax.

Durante una conferenza stampa, Lavrov avrebbe inoltre sostenuto che “gli Stati Uniti vogliono controllare l’Europa come vollero fare Hitler e Napoleone” e che l’Occidente starebbe considerando “una guerra nucleare“. A tal proposito, tuttavia, il ministro ha detto che la Russia è pronta al dialogo e ancora aperta ad avere trattative con la Nato: «sono sicuro che l’isteria diminuirà e che l’Occidente supererà la sua frenesia».

Sembrerebbe, inoltre, che gli sforzi di mediazione del presidente francese Emmanuel Macron siano ben accolti. Ma avverte: «la Russia non permetterà che siano violati costantemente i suoi interessi».

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/TWITTER

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