Ucraina, Putin: “colpa della crisi è dell’Occidente”

L’arcivescovo di Kiev invoca lo stop al genocidio del popolo ucraino: dai “tempi delle repressioni di Stalin non vedevamo sepolture di massa, fosse comuni”

Per il presidente russo Vladimir Putin la colpa della crisi è dell’Occidente. «Troveremo una soluzione a tutti i problemi insieme ai nostri partner che non riconoscono le sanzioni» – ha dichiarato, citato dalla Tass.

Germania e Francia hanno chiesto una tregua immediata“: è questo il risultato del colloquio telefonico tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin.

«Scholz e Macron hanno insistito sul fatto che la soluzione a questa crisi debba arrivare dalle trattative fra Ucraina e Russa» – riferisce l’Esecutivo tedesco. Su richiesta degli stessi Scholz e Macron, Putin sentirà il presidente della Finlandia, Sauli Niinistö.

Nei colloqui con Mosca si inserisce un nuovo attore dell’Occidente: si tratta dell’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, che sarebbe volato a Mosca per incontrare il presidente Putin. Secondo la Bild l’incontro non era noto né al Governo di Berlino né all’Spd.

Venerdì si terranno a Mosca i colloqui tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Lo riferisce il segretario stampa del presidente della Russia, Dmitry Peskov.

La vice presidente statunitense, Kamala Harris, ha incontrato a Varsavia il presidente polacco, Andrzej Duda, per discutere di crisi ucraina, difesa comune e rapporti bilaterali. Durante la conferenza stampa che è seguita al colloquio, Harris ha fatto sapere che gli Stati Uniti stanzieranno altri 50 milioni di dollari per la popolazione e che difenderanno sempre i confini dei Paesi Nato: «l’impegno degli Stati Uniti nei confronti dell’articolo 5 della Nato è ferreo. Gli Stati Uniti sono pronti a difendere ogni centimetro di territorio della Nato».

La vice presidente ha, inoltre, ringraziato la Polonia per il sostegno che sta fornendo ai rifugiati ucraini in fuga dal conflitto (leggi qui) e ha fatto sapere che due batterie di missili Patriot americani annunciate nei giorni scorsi hanno raggiunto la Polonia.

Questa mattina il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e l’omologo ucraino Kuleba (leggi qui). Dopo il vertice Lavrov ha assicurato che la Russia non ha intenzione di attaccare altri Paesi.

Sulle sanzioni si è espresso anche il presidente della Regione Lazio Zingaretti che ha ribadito di condividere le proposte sul razionamento energetico. «Nessuna decisione ancora è stata presa – spiega – ma si può agire individualmente: tutti i cittadini che vogliono dare una mano al popolo ucraino possono autonomamente iniziare a consumare meno energia e sto pensando a tutta una serie di misure che si possono prendere autonomamente, come spegnere prima il riscaldamento“.

Insieme a Zingaretti e al prefetto di Roma Matteo Piantedosi, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha poi presentato una “struttura integrata che ci consente di dare una risposta ad una situazione senza precedenti” sotto la regia della Regione.

Si tratta di un “modello integrato di grande utilità e qualità per l’accoglienza. Roma capitale c’è, per sostenere questo lavoro comune, insieme a tutti gli altri comuni del Lazio e con una collaborazione molto stretta con le istituzioni“, come precisato dal primo cittadino.

Fra i rappresentanti delle amministrazioni locali è intervenuto anche il sindaco di Milano Beppe Sala che ha confermato il ruolo delle Regioni ma ha ribadito che i Comuni “dovranno fare una parte importante“. Fra le preoccupazioni del primo cittadino c’è la questione dell’accoglienza: «fino a che siamo a numeri come quelli attuali ce la si fa, più avanti sarà difficile e bisogna trovare una soluzione. Molto preoccupante può essere il tema dei minori, delle scuole e degli asili. Arrivano minori non accompagnati, però quello che si dovrà fare lo faremo».

Parallelamente, anche i vescovi Ue hanno rivolto un appello al Patriarca Kirill. «Condividendo i sentimenti di angoscia e preoccupazione di Francesco più volte espressi per i ‘fiumi di sangue e lacrime che scorrono in Ucraina’, mi permetto di implorare Sua Santità con spirito di fraternità: per favore, rivolga un urgente appello alle autorità russe affinché fermino immediatamente le ostilità contro il popolo ucraino e mostrino buona volontà per cercare una soluzione diplomatica al conflitto, basata sul dialogo, il buon senso e il rispetto del diritto internazionale, consentendo al contempo corridoi umanitari sicuri e accesso illimitato all’assistenza umanitaria»: così si è rivolto al vicario della Chiesa Ortodossa il cardinale Jean-Claude Hollerich.

Si unisce all’appello anche l’arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuk che ha denunciato il “genocidio del popolo ucraino“. In merito alle “uccisioni di massa a Mariupol“, Shevchuk ha dichiarato che era dai “tempi delle repressioni di Stalin non vedevamo sepolture di massa, fosse comuni“.

Il titolare della Farnesina Di Maio ha incontrato in videoconferenza il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, che ha espresso comprensione per le “grandi preoccupazioni” dell’Europa sulla crisi in Ucraina oltre che “profondo rammarico” per la situazione umanitaria nel Paese.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/EPA/ALEXEI DRUZHININ / SPUTNIK / KREMLIN

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