Bimba precipitata dal balcone: cambia l’accusa per Mohssine Azhar

L’accusa per il patrigno di Fatima passa da omicidio colposo a omicidio volontario

È stata modificata l’accusa, da omicidio colposo a omicidio volontario, per Mohssine Azhar, il 32enne di origine tunisina in carcere per il caso di Fatima, la bambina di tre anni che lo scorso gennaio perse la vita dopo essere precipitata dal balcone in una palazzina in via Milano a Torino (leggi qui).

I consulenti della procura, Roberto Testi e Giorgio Chiandussi, insieme alla polizia scientifica, hanno incrociato i calcoli sulla traiettoria della caduta con le ferite trovate sulla bimba e hanno concluso che non si poteva trattare di un evento accidentale.

Il corpo di Fatima ha toccato il suolo a circa due metri e 60 rispetto al balcone: troppo lontano, secondo i consulenti, per ipotizzare che fosse semplicemente scivolata dalle mani di Azhar, compagno della madre della bambina.

Una telecamera di sorveglianza ha ripreso il momento dell’impatto sull’asfalto: dall’analisi del filmato (della durata di un paio di secondi) si evince, secondo gli specialisti, che la caduta non è stata verticale. La polizia scientifica ha eseguito una mappatura in 3D dei luoghi servendosi di un laser scanner.

Secondo la madre di Fatima, il 32enne avrebbe afferrato e lanciato la bambina. «Ha afferrato Fatima poco prima che potessi prenderla io, e l’ha gettata dal balcone» ha dichiarato la donna.

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/TINO ROMANO

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