Onu: 1626 civili uccisi dall’inizio del conflitto, 132 sono bambini

Il sindaco Tokar spiega che la maggior parte delle persone sarebbe stata uccisa da colpi di arma da fuoco. La responsabile dei diritti umani del Parlamento ucraino Denisova afferma che più di 600mila cittadini ucraini sono stati deportati dalle truppe russe

A Makarov, nella zona di Kiev, sono stati trovati 132 corpi. La maggior parte sarebbe stata uccisa da colpi di arma da fuoco e sepolta in fosse comuni. Lo ha detto il sindaco Vadym Tokar sottolineando che quasi la metà della città è completamente distrutta. «Abbiamo trovato 132 civili che sono stati uccisi dagli orchi russi. Il 40% della città è distrutta e molte case non potranno essere ricostruite» ha spiegato Tokar, citato dall’Ukrainska Pravda.

 La responsabile dei diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmila Denisova in un post su Facebook afferma che le truppe russe hanno “deportato con la forza” più di 600mila ucraini, inclusi circa 121mila bambini, in Russia. Denisova ha sottolineato che gli abitanti di Izyum, nella regione di Kharkiv, sono stati trasferiti con la forza in Russia.

Sono almeno 1626 le vittime civili dall’inizio del conflitto, tra cui 132 bambini. Lo rende noto l’ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, aggiungendo che i feriti sono almeno 2267, di cui 197 minori, e sottolineando che le cifre restano sottostimate, viste le difficoltà negli accertamenti sul terreno.

Secondo il Pentagono, la stazione di Kramatorsk “è stata colpita da un missile balistico a corto raggio. In un briefing con la stampa, il portavoce John Kirby ha spiegato: «è ancora una volta espressione della brutalità della Russia» e ha definito “poco convincenti” le affermazioni di Mosca sul mancato coinvolgimento delle forze russe nell’attacco.

di: Francesca LASI

FOTO:  ANSA/EPA/OLEG PETRASYUK

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