Zelensky: a Mariupol situazione “disumana”. Nehammer: Putin collaborerà sulle indagini internazionali per crimini di guerra
«Ci siamo telefonati con il presidente Putin prima dell’inizio della guerra. Ci siamo lasciati con l’intesa che ci saremmo risentiti». Così il premier, Draghi, intervistato dal Corriere della Sera, parla dei rapporti con Mosca.
«Alcune settimane dopo però ha lanciato l’offensiva. Ho provato fino alla fine a parlargli – ha spiegato il premier, facendo riferimento ad un’ultima telefonata – l’ho chiamato per parlare di pace». Draghi gli avrebbe rinnovato la richiesta di incontrarsi con Zelensky e di imporre un cessate il fuoco: «mi ha risposto che i tempi non sono maturi».
Proprio ieri il presidente ucraino aveva invocato un incontro con Putin “il prima possibile” (leggi qui).
Alcuni esperti sostengono che, in risposta all’attacco che ha fatto affondare la nave russa Moskva, il Cremlino starebbe pensando ad un’operazione militare dal forte valore simbolico, prendendo di mira il bunker in cui si trovano il presidente Zelensky e alcuni ministri; è in questo rifugio che attualmente ha sede il centro di controllo e di comando delle operazioni militari e di assistenza umanitaria del governo di Kiev.
Secondo diversi esperti militari, il Cremlino starebbe pensando a come rispondere all’attacco alla nave da guerra, colpita e affondata nel Mar Nero. Nel mirino potrebbe finire il cuore della resistenza ucraina: il rifugio in cui si trovano il presidente Zelensky e alcuni ministri e in cui ha sede il centro di controllo e di comando delle operazioni militari e di assistenza umanitaria del governo di Kiev. LEGGI QUI
«In questo tempo di profonda inquietudine i più fondamentali diritti umani vengono tragicamente calpestati, in Ucraina così come in molte altre regioni del mondo. La guerra di aggressione, somma negazione di quegli imprescindibili vincoli di fratellanza sui quali si fonda l’umana convivenza, continua in queste settimane a seminare lutti indicibili, a separare famiglie, a violare l’innocenza dei più piccoli e fragili». È dedicato alla guerra il pensiero del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha affidato i suoi auguri ad una lettera al Pontefice.
Nel frattempo la guerra incede e il presidente Zelenksy, nel suo ormai tradizionale appuntamento quotidiano con i media che è anche occasione per aggiornare il bollettino del confitto, ha affermato che a Mariupol la situazione è “disumana”, invitando nuovamente gli alleati a fornire armi pesanti per salvare la città.
Dopo l’incontro con il cancelliere austriaco Karl Nehammer, il presidente russo ha confermato che “collaborerà con un’indagine internazionale” sui crimini di guerra di cui lo accusa l’Occidente. Parallelamente, Putin avrebbe rivelato a Nehammer di non fidarsi del mondo Occidentale: «quindi questo sarà il problema in futuro».
Il cancelliere tedesco ha riferito di come Putin sia immerso “nella sua logica di guerra” e che sia convinto di aver già vinto la guerra.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI/FILIPPO ATTILI
