Papa: il lavoro vada verso un’economia di pace

Il Pontefice ha ricordato anche il “macabro regresso di umanità” in atto in Ucraina

L’Angelus domenicale del Papa si apre con un primo pensiero al mese dedicato alla madre di Dio, maggio.

«Il pensiero va subito alla città ucraina di Mariupol, città di Maria bombardata e distrutta. Rinnovo la richiesta che siano predisposti corridoi umanitari sicuri per le persone intrappolate nell’acciaieria».

«Soffro e piango pensando alle sofferenze della popolazione. Giungono anche notizie terribili di bambini espulsi e deportati» aggiunge ancora.

Francesco parla di un “macabro regresso di umanità“: «mi chiedo se si stia veramente cercando la pace, se ci sia la volontà di evitare una continua escalation militare verbale».

«Vi prego, non ci si arrenda alla logica della violenza e alla perversa spirale delle armi» invoca ancora.

Si parla poi della festa del lavoro: che sia “dignitoso per tutti e che dal mondo del lavoro venga la volontà di far crescere un’economia di pace“.

Il Pontefice ricorda la tragedia “troppo diffusa” degli operai morti sul lavoro.

Infine, il Papa ha reso omaggio ai giornalisti in occasione della Giornata mondiale della Stampa che ricorre il prossimo 3 maggio: «un grazie speciale a quanti con coraggio ci raccontano le piaghe dell’umanità».

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/ VATICAN MEDIA

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