
Durante la conferenza stampa seguita al Cdm, ha parlato della guerra in Ucraina: “se il Paese non riesce a difendersi non avremo la pace”. Casa Bianca: “Usa e Nato non sono in guerra”. Secondo Kiev, l’Ungheria sarebbe stata informata in anticipo dell’invasione
Continua la guerra in Ucraina. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, durante la conferenza stampa in seguito all’approvazione del Dl Aiuti, in merito all’intervista di ieri del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov a Zona Bianca ha dichiarato: «È veramente oscena quella parte [le dichiarazioni in merito alle presunte origini ebraiche di Hitler, Ndr]. In realtà è stato un comizio. La domanda è accettare se invitare una persona per un’intervista senza contradditorio. Non è granché professionalmente, fa venire strane idee. Noi cerchiamo la pace. Nell’ultima telefonata avuta con Putin ho iniziato dicendo “La chiamo perché voglio la pace”. La nostra appartenenza all’Alleanza Atlantica è scontata. Nessuno di noi vuole una guerra, questo dirò al presidente Biden. Nessuno vuole abbandonare l’Ucraina: se non riesce a difendersi non avremo la pace, ma la sottomissione, la schiavitù di un Paese democratico».
In un briefing al dipartimento di Stato l’ambasciatore Michael Carpenter, rappresentante Usa all’Osce, ha dichiarato che Mosca intende “annettere” le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.
«La guerra in Ucraina non è una guerra per procura. È la propaganda della Russia che vuole diffondere questa teoria. Gli Stati Uniti e la Nato non sono in guerra» ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, in un briefing con la stampa.
L’Ungheria sarebbe stata informata in anticipo dalla Russia della sua volontà di invadere l’Ucraina. A dichiararlo è il capo del Consiglio di Sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov, citato dal Kyiv Independent, che ricorda che il primo febbraio il premier Viktor Orban si è recato a Mosca in visita a Vladimir Putin.
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/UFFICIO STAMPA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO/FILIPPO ATTILI