
Nel novembre 2020 l’uomo è stato condannato a 8 anni e quattro mesi per associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori in concorso
Ammonta a 200 mila euro il sequestro di beni operato dalla Guardia di Finanza di Trapani ai danni di un imprenditore, arrestato nel 2019 perché ritenuto vicino alle famiglie mafiose di Trapani e di Marsala sull’isola minore di Favignana.
Eseguite nell’ambito dell’operazione “Scrigno”, le indagini hanno messo in luce un patrimonio immobiliare e mobiliare si presume derivante da traffici illeciti gestiti, direttamente e indirettamente, dall’imprenditore. Tramite le sue attività, l’uomo avrebbe facilitato l’infiltrazione mafiosa nel settore economico dei lavori edili.
Nel novembre del 2020 il Tribunale di Palermo ha condannato l’imprenditore in primo grado, a conclusione del rito abbreviato, a 8 anni e quattro mesi di reclusione per i reati in concorso di associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori.
I beni sequestrano includono un appartamento in Contrada Milo, un compendio aziendale sito in centro a Marsala e rapporti bancari di varia natura.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA / us DIA