Premier Mitsotakis: “quello che abbiamo fatto non è stato sufficiente”
«Potremmo aver fatto ciò che era umanamente possibile, ma in molti casi non è stato sufficiente. Capisco perfettamente il dolore dei nostri concittadini che hanno visto bruciare le loro case o le loro proprietà. Ma il Paese sta affrontando un disastro naturale di dimensioni senza precedenti». Così il premier greco Kyriakos Mitsotakis, secondo quanto riportato dalla Bbc, ha commentato la situazione incendi in Grecia, ammettendo per la prima volta una cattiva gestione dell’emergenza.
Una situazione che sta andando via via peggiorando: sull’isola di Evia i vigili del fuoco stanno lottando contro il tempo per evitare che un violento incendio raggiunga la città di Istiaia, abitata da migliaia di persone. Ormai è da 8 giorni che le fiamme divampano sull’isola a 200 chilometri a est di Atene. «Stiamo aspettando il supporto aereo, ma vedremo se il fumo renderà possibile il sorvolo» – ha detto il sindaco di Istiaia, Yiannis Kotzias, alla televisione pubblica greca Ert.
Nella notte tra lunedì e martedì, ad Avgaria, uno dei paesini nei pressi della città, le fiamme hanno sfondato le barriere tagliafuoco create lunedì sera ma il villaggio non ha fortunatamente subito grossi danni. Secondo l’agenzia di stampa greca Ana, altri muri anti-incendio sono stati alzati nei villaggi di Kamaria e Kastaniotissa. Sull’isola sono a lavoro ben 650 vigili, di cui 250 sono arrivati da Ucraina, Serbia e Romania, insieme a 17 elicotteri, di cui due dalla Svizzera e due dall’Egitto, e 8 aerei, tra cui tre Canadair francesi. Il bilancio attuale è di migliaia di ettari distrutti, centinaia di case distrutte e oltre 2.700 persone evacuate via mare.
Da ormai oltre 10 giorni consecutivi i roghi, alimentati dal clima torrido, non sembrano voler dare tregua alla Grecia. Le risorse sono concentrate su quattro grandi incendi. Uno di questi coinvolge proprio l’isola di Evia. Inoltre, durante le operazioni per spegnere un rogo sull’isola di Zante, un aereo antincendio si è schiantato al suolo, ancora ignote le cause. Il pilota è sopravvissuto grazie anche all’intervento di altri vigili del fuoco. A riferirlo è l’agenzia Ana-Mpa.
La drammatica situazione degli incendi che sta coinvolgendo la Grecia non accenna a voler diminuire. Sull’isola di Evia il villaggio di Ellinika è attualmente circondato dalle fiamme. I vigili del fuoco e i pochi residenti che non hanno ancora abbandonato le proprie case stanno cercando di salvare il salvabile. Secondo quanto riferito dal sito in.gr abitanti e turisti si sono rifugiati sulla spiaggia di Agios Nikolaos, in attesa di essere trasferiti via mare in un luogo sicuro.
Nel frattempo le fiamme hanno raggiunto anche il piccolo centro di Vasilika, mentre un fronte di fuoco di 6 km sta bruciando una vasta pineta, avvicinandosi al villaggio di Gouves. I vigili del fuoco sono impegnati nel tentativo di salvare dai roghi le abitazioni non ancora distrutte mentre sono circa 200 le famiglie rimaste senza una casa. Il governatore della Grecia centrale, Fanis Spanos, ha riferito a Skai Tv che più di 2500 persone sono ospitate in alberghi ed altre strutture. Sempre a Skai, il sindaco di Istiaia Ioannis Kontizias ha denunciato l’assenza di aerei antincendio sul fronte di Evia: «siamo soli, sono cinque giorni che chiedo che siano impiegati aerei».
Ormai da giorni l’Attica, la regione in cui si trova la capitale greca di Atene, è tormentata dalle fiamme. La scorsa notte, nonostante l’opera incessante di vigili del fuoco, aerei antincendio e volontari, con forze e mezzi giunti anche dall’estero, la situazione è stata drammatica e si teme che con l’arrivo di forti venti sulla zona potrebbe peggiorare. Secondo quanto riportato dal sito in.gr, la situazione è particolarmente critica a Thrakomakedones e Varybombi, sui monti Parnitha a nord della città: diverse le case bruciate mentre i roghi continuano la loro corsa. Nonostante i tentativi di polizia e vigili del fuoco, molti residenti si rifiutano di evacuare.
Lungo l’autostrada Atene-Lamia, tra i centri di Ippokratio Politia e Malakasa, sta bruciando una vasta area ricoperta da pinete, e il fuoco punta verso il villaggio di Oropos. Altri incendi sul fronte di Agios Stefanos hanno distrutto case nei piccoli centri di Pefkofyto e Pontia. Il numero di emergenza 112 ha, inoltre, inviato un messaggio alle prime ore dell’alba per chiedere l’evacuazione delle zone di Agia Skepi, Agia Paraskevi, Kapitenia, Vrysaki, Loufos Kouremenos, tutte intorno a Varybombi.
Sull’isola di Evia, presso l’Antica Olimpia, nella penisola di Mani e a Melpeia, nella regione di Messinia, entrambe nel Peloponneso, inoltre, la fiamme bruciano la vegetazione ormai da giorni.
L’allarme ad Atene è scoppiato lo scorso 4 agosto quando i roghi intorno alla capitale greca si stavano pericolosamente avvicinando alle abitazioni in alcune zone della città. Migliaia di persone sono state costrette a lasciare la propria casa. Già in quei primi momenti i servizi di soccorso e i vigili del fuoco sono stati impegnati nelle operazioni di spegnimento con l’aiuto di cinque velivoli antincendio e 9 elicotteri.
La Grecia è in questi giorni vittima della peggior ondata di caldo degli ultimi decenni con picchi di temperatura che ha sfiorato i 45 gradi. Diversi elicotteri e aerei a bassa quota hanno scaricato acqua sulla foresta in fiamme intorno a Tatoi, a 20 chilometri a nord della città.
«Le squadre di terra hanno svolto un lavoro fondamentale – ha detto il primo ministro Kyriakos Mitsotakis, in visita presso un centro di controllo mobile nell’area. – Non abbiamo perso vite umane. Le case saranno ricostruite e nel tempo la foresta ricrescerà».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: REUTERS/Giorgos Moutafis