A partire dal 20 settembre verrà somministrata la terza dose ai soggetti immunodepressi. L’annuncio di Speranza e Figliuolo
La Sicilia rimarrà in zona gialla per altri 15 giorni, l’unica Regione in Italia. Così è stato previsto dall’ordinanza Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza sanitaria nella Regione Sicilia del ministero della Salute emessa lo scorso 10 settembre. Nella nota si legge: «allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus SARS-Cov-2, per la Regione Sicilia l’ordinanza del Ministro della salute 27 agosto 2021 è rinnovata per ulteriori quindici giorni, ferma restando la possibilità di una nuova classificazione».
Secondo i dati forniti, tuttavia, sembra che il contagio nella Regione siciliana stia rallentando. Come reso noto dalla Protezione civile, infatti, sono diminuiti i nuovi positivi, i ricoverati (ordinari e in terapia intensiva) e i nuovi ingressi in terapia intensiva.
Nel frattempo il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo hanno annunciato ieri che, a partire da lunedì 20 settembre, inizierà la somministrazione della terza dose di vaccino ai soggetti immunodepressi. La platea coinvolta sarà di circa tre milioni di persone tra pazienti trapiantati, oncologici e con patologie autoimmuni. Il piano descritto da Speranza prevede, poi, la somministrazione per altri soggetti fragili, ospiti delle Rsa e over80.
Mentre la popolazione vaccinata con entrambe le dosi ha toccato quota 40 milioni, la Commissione per l’emergenza ha fatto sapere che, per l’inoculazione della terza dose, verranno messe a disposizione ulteriori dosi di vaccino a mRna Pfizer e Moderna.
«Sono favorevole alla terza dose partendo con gli immunodepressi e poi, a distanza di 9-12 mesi dal termine del ciclo vaccinale con due dosi, anche per il resto della popolazione – ha affermato Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico di Tor Vergata, sottolineando la necessità di estendere il richiamo in un secondo momento anche a tutti i sanitari. – Sono comunque dell’idea che vada fatta a tutti. La terza dose è infatti necessaria perché il livello degli anticorpi al virus SarsCov2 indotto dalla vaccinazione progressivamente si riduce. Questo succede in tutte le vaccinazioni ma il tempo di questo decadimento degli anticorpi è diverso. Sottolinea poi: stiamo vedendo che dopo 9-12 mesi, ma secondo alcuni studi anche dopo 6 mesi, il titolo anticorpale tende a diminuire».
Dall’altra parte, Massimo Galli, ordinario di Malattie Infettive all’Università di Milano, ha affermato: «la terza dose va fatta ove si definisca necessaria e in determinate situazioni; sono invece meno propenso per una terza dose a tutti, perché sono necessarie basi scientifiche più approfondite. La mia netta impressione è che ci siano persone che rimangono protette per mesi e altre che rispondono poco o nulla al vaccino. Quindi, chi non risponde potrebbe non rispondere neanche alla terza dose. In ogni caso, anche per gli immunodepressi sarebbe opportuna la terza dose sulla base di una valutazione della risposta anticorpale individuale, attraverso un test sierologico» – ha concluso.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA