Secondo le parole di don Spagnesi la droga l’avrebbe condotto a compiere azioni di cui si vergogna e promette che risarcirà i parrocchiani delle donazioni
Ha chiesto scusa don Francesco Spagnesi, il parroco 40enne di Prato arrestato lo scorso 14 settembre (leggi qui) e accusato di traffico di droga, appropriazione indebita e tentate lesioni gravissime. «Il vortice della cocaina mi ha inghiottito – avrebbe detto parlando con i suoi avvocati, Federico Febbo e Costanza Malerba. – La droga mi ha fatto tradire i miei parrocchiani, mi ha spinto a raccontare menzogne, mi ha fatto compiere azioni delle quali mi vergogno. Adesso sono sieropositivo. Chiedo a tutti perdono».
«Restituirò i soldi che per acquistare la droga ho sottratto alla curia e alla carità dei miei parrocchiani. Saranno tutti rimborsati. Venderò tutto quello che è di mia proprietà, anche la casa di montagna» – ha promesso il prete.
In merito all’accusa di tentate lesioni gravissime in relazione alla sua sieropositività, ha aggiunto: «non ho detto niente perché ero in cura, prendevo dei medicinali antiretrovirali e dunque non ero contagioso anche se per alcuni mesi ho interrotta la terapia».
«Ma anche in questo caso, il mio cliente probabilmente non era contagioso perché come spiega la medicina l’effetto immunizzante cessa soltanto dopo un periodo di tempo valutato in diversi mesi» – ha comunque precisato l’avvocato Febbo.
Oggi, infatti, è arrivata la notizia che la Procura di Prato ipotizza a carico del religioso anche il reato di tentate lesioni gravissime in relazione alla sua sieropositività. In particolare, nel corso dei festini a sfondo sessuale organizzati insieme al compagno, il prete non avrebbe menzionato la sua condizione ai partecipanti.
Delle 20 o 30 persone che regolarmente partecipavano agli eventi, come riferito da don Spagnesi nel corso dell’interrogatorio di garanzia, due avrebbero già dichiarato di essere risultate sieropositive. Anche il compagno del prete, non indagato, potrebbe essere considerato parte offesa.
La nuova accusa, inoltre, ha portato ad altre perquisizioni nell’abitazione del religioso.
Nel frattempo monsignor Giovanni Nerbini, il vescovo di Prato, ha nominato un nuovo amministratore parrocchiale per la chiesa dell’Annunciazione alla Castellina: si tratta del vicario generale della Diocesi, don Daniele Scaccini, che ha già guidato la parrocchia per 10 anni.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA