Fermato anche il fidanzato della maggiore. Ansiolitici nel corpo. Il Gip: “uccisa per il suo patrimonio”
C’è una svolta importante nelle indagini sul caso dell’ex vigilessa Laura Ziliani, uccisa lo scorso agosto in Alta Valcamonica (ne abbiamo parlato qui).
I carabinieri di Brescia hanno arrestato le figlie della donna, le due sorelle Silvia e Paola Zani, rispettivamente di 26 e 19 anni, e il fidanzato della maggiore, Mirto Milani. I tre erano indagati con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Secondo il Gip, Laura sarebbe stata uccisa per il suo patrimonio: «il proposito omicidiario è il frutto di una lunga premeditazione e di un piano criminoso che ha consentito loro di celare per lungo tempo la morte e di depistare le indagini – ha scritto Alessandra Sabatucci nell’ordinanza di custodia cautelare – i tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici».
La Procura ha ritenuto poco credibile la versione dell’infortunio o del malore in montagna fornito dai tre indagati, perché le indagini dei militari della Compagnia di Breno hanno evidenziato numerose anomalie nel racconto.
Nella tarda mattinata del 23 maggio era stata ritrovata una delle scarpe della donna nel torrente Fumeclo, in un punto incompatibile con la direzione verso monte che avrebbe intrapreso Ziliani. Sempre nel fiume agli inizi di giugno era stato rinvenuto un jeans femminile rovesciato, compatibile con quello che la Ziliani avrebbe indossato la mattina della scomparsa, e infine la seconda scarpa, che secondo quanto emerso dalle indagini sarebbe stata collocata nel luogo del rinvenimento proprio dagli arrestati al fine di depistare le indagini.
Il cadavere era stato rinvenuto l’8 agosto lungo la pista ciclabile di Temù, notato da un bambino che passeggiava lungo le rive del fiume Oglio. La donna indossava solo una canottiera e degli slip, abbigliamento non compatibile con la ricostruzione fatta dagli arrestati, e il corpo non presentava tracce compatibili con una lunga permanenza in acqua.
L’ipotesi degli investigatori è che il cadavere possa esser stato occultato in un ambiente le cui caratteristiche hanno rallentato il processo di trasformazione e decomposizione. Nel corpo, inoltre, sono state trovate tracce di ansiolitici.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA