Pace, Nobel a Ressa e Muratov

Un premio dato in nome della battaglia per la libertà di espressione

Il Nobel per la Pace 2021 è stato attribuito alla reporter filippina Maria Ressa e al giornalista russo Dmitry Muratov, che ne sono stati insigniti “per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è una condizione preliminare per la democrazia e una pace duratura“, come spiegato dall’Accademia.

«Il giornalismo libero, indipendente e basato sui fatti è una protezione contro l’abuso di potere – è scritto nella motivazione – contro le falsità e la propaganda di guerra».

Maria Ressa ha 58 anni ed è tra le voci più critiche del sito Rappler sull’operato del presidente filippino Rodrigo Duterte. Inoltre è tra le figure di spicco della Commissione per la democrazia e l’informazione di Reporter senza Frontiere e in passato ha lavorato come reporter investigativo per la Cnn nell’area del sud-est asiatico.

Dmitry Muratov ha 59 anni ed è caporedattore del quotidiano Novaya Gazeta, che il comitato per la protezione dei giornalisti definisce “l’unico giornale veramente critico con influenza nazionale in Russia oggi“. Novaya Gazeta è diventata famosa per i suoi reportage approfonditi su argomenti caldi come la corruzione governativa e le violazioni dei diritti umani.

Muratov ha dedicato il Premio Nobel per la Pace al giornale da lui diretto, Novaya Gazeta, e ai 6 giornalisti della testata che sono stati uccisi. «Vi dirò questo: non è merito mio – è stato il suo commento – è Novaya Gazeta. Sono quelli che sono morti difendendo il diritto delle persone alla libertà di parola. Siccome loro non sono con noi, probabilmente hanno deciso che sia io a dirlo a tutti».

Inoltre, Muratov ha affermato che avrebbe dato il premio all’oppositore politico russo in carcere, Alexiei Navalny: «avrei votato per la persona su cui contavano i bookmaker, ma penso che questa persona abbia tutto davanti. Mi riferisco ad Alexiei Navalny».

Anche il premio Nobel per la Pace nel 1990, Mikhail Gorbaciov, ha commentato il risultato: «questo premio innalza il ruolo della stampa nel mondo moderno a un alto livello», ha detto.

Tra i papabili per la Pace quest’anno c’erano Greta Thunberg, l’Oms, Alexei Navalny, Reporters Sans Frontieres, Svetlana Tikhanovskaya, la candidata bielorussa che ha sfidato Alexander Lukashenko alle elezioni, la premier neozelandese Jacinda Ardern e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Era uno dei candidati anche il movimento Black Lives Matter.

L’annuncio di oggi arriva dopo il Nobel per la Letteratura (leggi qui), la fisica (guarda qui) e la chimica (ne abbiamo parlato qui).

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA

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