Donne e minoranze, i talebani chiedono tempo

Mentre una delegazione Usa incontra i talebani per la prima volta dal ritiro delle truppe in Afghanistan, i portavoce fanno sapere come gestiranno la questione delle donne e dell’Isis-K

In merito ai molti attacchi sui diritti delle donne e delle minoranze, il Governo talebano in Afghanistan chiede tempo. «Questo processo avverrà gradualmente – ha fatto sapere ad Al Jazeera il portavoce del ministero degli Esteri dei talebani, Abdul Qahar Balkhi. – In questo momento la nostra priorità è stabilizzare il Paese dopo 40 anni di guerra».

«Non vogliamo interferenze nei nostri affari interni, come noi non interferiamo in quelli degli altri. Non vogliamo che l’Afghanistan sia un terreno di competizione» – ha aggiunto il portavoce, affermando che il suo Governo si impegna a garantire “tutte le libertà assicurate dall’Islam“.

I talebani, inoltre, hanno fatto sapere che affronteranno l’Isis senza aiuti esterni. «Siamo in grado di affrontare Daesh autonomamente» – ha infatti reso noto il portavoce dei Talebani, Suhail Shaheen, in un’intervista diffusa dai media americani, escludendo dunque la possibilità di una cooperazione con gli Stati Uniti nella lotta all’Isis-Khorasan (Isis-K) in Afghanistan.

La comunicazione arriva il giorno dopo l’attacco alla moschea sciita a Kunduz che ha provocato almeno 55 vittime, rivendicato dal gruppo jihadista (ne abbiamo parlato qui).

Ma soprattutto, arriva nel giorno in cui, per la prima volta dal ritiro delle truppe Usa in Afghanistan (ne abbiamo parlato qui), una delegazione statunitense incontrerà i rappresentati dei talebani. Il meeting, annunciato dal Dipartimento di Stato americano, si terrà oggi e domani a Doha, in Qatar.

Dalla presa di Kabul gli Stati Uniti hanno sempre mantenuto i contatti con i nuovi governanti del Paese afghano (leggi qui), senza tuttavia incontrarsi di persona.

«Faremo pressione affinché i talebani rispettino i diritti di tutti gli afghani, comprese le donne e le ragazze, e formino un governo inclusivo con un ampio sostegno – ha fatto sapere un portavoce del Dipartimento Usa. – Poiché l’Afghanistan deve affrontare la possibilità di una grave recessione economica e di una crisi umanitaria, faremo pressioni anche affinché i talebani concedano alle agenzie umanitarie il libero accesso alle aree in difficoltà».

D’altro canto, il Dipartimento ha fatto sapere che gli Stati Uniti non riconoscono, al momento, in alcun modo il regime talebano in Afghanistan. «Continuiamo a dire chiaramente che tutta la legittimità deve essere guadagnata attraverso le azioni dei talebani» – ha concluso il portavoce.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA

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