Porti: si teme il blocco

Palazzo Chigi: “si va avanti”. Berlusconi: “unica alternativa obbligo vaccinale”

Con l’avvicinarsi del 15 ottobre, con l’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass per i lavoratori (leggi qui), si teme che il settore portuale possa bloccarsi. Diverse, infatti, le polemiche già emerse sui numerosi dubbi in merito al provvedimento (leggi qui il nostro approfondimento su Business24).

Da Palazzo Chigi, in ogni caso, fanno sapere che il percorso intrapreso andrà avanti e non ci saranno ripensamenti. La Presidenza del Consiglio ha comunque fatto sapere che non si temono blocchi importanti del settore. Il Governo, inoltre, ritiene di aver messo in campo tutti gli strumenti per consentire alle aziende di gestire i controlli e ai lavoratori di essere preparati, anche calmierando il prezzo dei tamponi.

Sulla questione sono intervenuti diversi esponenti politici.

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, interrogato sulla possibilità di disordini, ha commentato: «non parlerei di piazze scatenate, ma di qualche migliaio di persone in buona fede e di qualche centinaio di scalmanati e di agitatori professionisti».

«Comprendo – prosegue il Cavaliere – le preoccupazioni nei lavoratori e nelle aziende più piccole, ma non dobbiamo dimenticare che l’unica alternativa è l’obbligo vaccinale».

Anche il segretario del Pd, Enrico Letta, mantiene una posizione ferrea sulla questione. «Spero che il Paese non si paralizzi – dichiara – perché sarebbe una gravissima responsabilità di una piccola minoranza. Non si vede perché qualcuno che non vuole vaccinarsi debba bloccare il Paese. È una motivazione non reale, che non esiste, che non ha senso».

A preoccupare sono soprattutto nuovi disordini, come quelli avvenuti a Roma (ne abbiamo parlato qui).

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA

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