
In migliaia riuniti a Piazza Maggiore e in altre 43 piazze d’Italia. Grillini: “un insulto a milioni di cittadine e cittadini. Episodio nero della Repubblica”
Le piazze italiane si riempiono di manifestanti dopo l’epilogo del ddl Zan in Senato (ne abbiamo parlato qui).
In piazza Umberto a Bari, in contemporanea con altre 43 piazze in Italia, 500 persone si sono riuscite per protestare contro lo stop al disegno di legge. “Avete fermato la legge, non fermerete la lotta. Vergogna” si legge su un cartello, “non sono solo le mani di chi picchia a essere sporche di sangue ma anche quelle di chi applaude” recita un altro.
«Siamo qui a chiedere molto più del ddl Zan – dice Leoluca Armigero, portavoce del Bari Pride. – Non accettiamo più compromessi e non vogliamo essere merce di scambio per la politica. Torniamo in piazza ad una settimana dal Pride per ricordare innanzitutto a noi stessi che probabilmente dovremmo avere meno fiducia in queste istituzioni che evidentemente sono molto più indietro».
Gli fa eco Asia Iurlo, anche lei portavoce del Bari Pride: «non ci divideranno, ripartiamo dalle piazza, dalle università, dalle scuole. Siamo delusi per quello che è successo in Senato, soprattutto dalle scene di esultanza e vogliamo rompere con la retorica da tifo da stadio, perché dietro quella legge ci sono vite e volti. Non esiste la libertà di discriminare. Solo oggi CasaPound ha calato uno striscione su un ponte di Bari con la scritta ‘By by ddl Zan’. Ma non ci fermeranno».
A Bologna, in piazza Maggiore, migliaia di persone chiedono che si vada oltre la legge e anche il neosindaco Matteo Lepore (leggi qui) ha deciso di esporre una bandiera arcobaleno dal palazzo del Comune.
«Mercoledì il Paese ha vissuto una delle più brutte pagine della storia per i diritti Lgbtq, per i diritti delle donne e delle persone con disabilità – ha preso la parola dal palco Giuseppe Seminario, presidente del Cassero. – Siamo arrabbiati. L’Italia è un Paese che si fregia di esser nell’Unione Europea ma sui diritti ha fatto veramente poco».
Porpora Marcasciano, consigliera comunale trans di Coalizione Civica, aggiunge: «Bologna può e deve dire qualcosa. Quello che dice Bologna è una spanna avanti rispetto a quello che succede nei palazzi romani».
In piazza anche Franco Grillini, storico leader del movimento omosessuale. «Questa piazza di oggi è una bella piazza – dice Grillini – c’è un sacco di gente, molto, molto arrabbiata per quello che è successo in Senato. Quella sceneggiata, quell’urlo di soddisfazione alla fine della votazione a mio parere è stato veramente un insulto a milioni di cittadine e cittadini che aspettavano una legge contro i crimini di odio che c’è in tutta Europa. È un episodio nero della vita della nostra Repubblica adesso stanno cercando di porvi riparo malamente. Stanno organizzano tante manifestazioni in Italia come questa di Bologna perché c’è una indignazione generale. E c’è una richiesta di responsabilità, le forze politiche siano responsabili tornino sui loro passi e facciano il loro dovere».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA