La Malfa tra i padri del boom economico

Il premier alla presentazione del progetto pluriennale per la racconta digitale degli scritti dello statista repubblicano antifascista

Il premier Mario Draghi è intervenuto al Portale Ugo La Malfa – scritti, discorsi, epistolario, multimedia, avvenuto alla Camera dei deputati. «La Malfa è stato uno dei principali costruttori della Repubblica, un convinto atlantista e europeista, uno dei padri del miracolo economico. Grazie a La Malfa l’Italia diventò un modello dell’Europa sul fronte della liberalizzazione del commercio» – ha esordito.

Il primo ministro ha voluto rendere onore alla memoria dello “statista e appassionato riformatore” Ugo La Malfa, fondatore nel 1942 del Partito d’Azione, poi passato al Partito repubblicano. Nella sua carriera ha ricoperto le cariche di ministro dei Trasporti, del Commercio estero nel primo, sesto e settimo Governo De Gasperi, del Bilancio nel quarto gabinetto Fanfani e vicepresidente del Consiglio nel quarto Governo Moro.

Draghi l’ha ricordato come uno dei maggiori padri del miracolo italiano avvenuto dopo la Secondo Guerra Mondiale e il fascismo, “abbassò i dazi del 10% e aprì le frontiere al libero commercio“, nonostante le accuse ricevute di voler “uccidere l’economia italiana“, che lui invece voleva “stimolare con la concorrenza“. La storia, come ricorda il premier, gli ha dato ragione: «le esportazioni dall’Italia aumentarono rapidamente per tutti gli anni ‘50 e il deficit commerciale in rapporto ai volumi totali di scambio diminuì. Grazie a La Malfa, l’Italia divenne un modello per l’Europa. Altri Paesi, come Francia e Inghilterra, rinunciarono poco dopo alle barriere doganali. L’Europa tutta si avviò verso un regime di liberalizzazione del commercio, che sarebbe culminato nel Trattato di Roma e nella Comunità economica europea. Queste scelte valsero a La Malfa l’ammirazione dell’Organizzazione per la cooperazione economica europea e della Germania. Ludwig Erhard, durante una visita in Italia, elogiò con un certo stupore il suo coraggio e la sua tenacia. Quell’Italia, aperta e coraggiosa, seppe sorprendere il ministro tedesco dell’economia sociale di mercato e, con lui, l’Europa intera». 

«La Malfa – ha proseguito Draghi, – ci ricorda l’importanza di una politica di programmazione, necessaria per uno ‘sviluppo equilibrato’. E ci invita ad affrontare le situazioni settoriali, regionali e sociali che non riescono a trarre ‘sufficiente beneficio dalla generale espansione del sistema’. ‘Soltanto in una fase di grande dinamismo, scriveva La Malfa, è possibile attuare le necessarie modificazioni del meccanismo economico senza incontrare costi troppo elevati’. L’alternativa è quella che La Malfa chiamò successivamente il ‘non-governo’. Una definizione fulminante, per sottolineare l’incapacità di affrontare i problemi, di dare continuità alla modernizzazione del Paese. Al ‘non-governo’ va contrapposto il coraggio delle riforme economiche e sociali».

All’evento hanno presenziato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Camera, Roberto Fico, il professor Piero Craveri, Presidente del comitato scientifico della Fondazione Ugo La Malfa.

Il progetto Portale Ugo La Malfa, portato avanti dalla Fondazione, è dedicato alla digitalizzazione integrale e alla raccolta online degli scritti, dei discorsi, dell’epistolario e dei documenti iconografici e audiovisivi dello statista. «L’archivio digitale degli scritti politici di La Malfa, dei suoi discorsi, del suo epistolario non è soltanto un viaggio nella nostra memoria collettiva. È un tesoro nazionale, da preservare per le generazioni future. Sono certo che l’archivio che inauguriamo oggi contribuirà a diffondere la lezione riformatrice di La Malfa, il suo coraggio, la sua passione civile» – ha concluso il premier.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/ROBERTO MONALDO

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