Confine in Polonia: trovata intesa Ue

Questa mattina la recinzione che teneva fuori i migranti provenienti dal territorio bielorusso era stata sfondata. Oltre 50 arresti

I 27 hanno raggiunto un’intesa per estendere la cornice legale delle sanzioni contro la Bielorussia a chi favorisce il traffico illegale dei migranti verso l’Unione europea.

Oggi in una riunione degli ambasciatori degli Stati membri verranno discussi nomi ed entità da inserire nel quadro, che già prevede una black list di 29 individui e della compagnia aerea Belavia. Domani il lavoro passerà in carico al Coest, il tavolo per l’Europa orientale e l’Asia centrale.

Sempre dal fronte europeo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per i migranti bloccati alla frontiera “occorre trovare una soluzione con le agenzie dell’Onu“. Al termine di una telefonata con l’Alto commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, ha scritto su Twitter: «sosteniamo il pieno accesso delle agenzie dell’Onu ai migranti bloccati in Bielorussia».

Questa mattina, infatti, la recinzione che delimita il confine tra la Polonia e la Bielorussia è stata sfondata (leggi qui). Il portavoce della polizia regionale polacca ha annunciato: «nel corso delle ultime 24 ore, la polizia ha arrestato più di 50 persone vicino a Bialowieza dopo che avevano attraversato illegalmente la frontiera».

Stando a quanto riferito dall’agenzia polacca PAP, due gruppi di migranti sono riusciti a superare la frontiera e attraversare il confine nei villaggi di Krynki e Bialowieza.

Nulla sembrerebbe aver potuto la gigantesca macchina di agenti di frontiera messa in campo dalla Polonia. Nella notte il ministro della Difesa polacco, Mariusz Baszczak, aveva dichiarato: «ci sono già 15mila uomini alla frontiera, soldati dell’esercito polacco. Il numero è stato aumentato e naturalmente, può essere aumentato ancora di più se necessario».

Questa mattina il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, incontrerà a Varsavia il primo ministro Mateusz Morawiecki. «Usare migranti vulnerabili come parte di un attacco ibrido va al di là del disprezzo. L’Ue non accetterà alcun tentativo di strumentalizzare i migranti» – ha dichiarato ieri Michel su Twitter.

Per l’Ue e il Governo polacco, infatti, è il presidente bielorusso Lukashenko a spingere i migranti verso il confine. Un tentativo di crisi di cui è stato accusato il presidente russo Vladimir Putin. A tal proposito, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato: «consideriamo del tutto irresponsabili e inaccettabili le dichiarazioni del primo ministro polacco secondo cui la Russia è responsabile di questa situazione».

Al contrario, secondo il ministro degli Esteri bielorusso Vladimir Makei sarebbe l’Occidente ad aver causato la crisi per imporre nuove sanzioni. «In vista di un quinto round di sanzioni, di cui si parla già in Occidente, il pretesto utilizzato questa volta è la crisi migratoria causata dall’Ue e dai suoi membri confinanti con la Bielorussia» – avrebbe infatti affermato. Dopo un incontro con l’omologo russo, Sergei Lavrov, Makei ha fatto inoltre sapere che Minsk spera in una “reazione congiunta” con Mosca.

Stando a quanto dichiarato dal portavoce dei servizi speciali di Varsavia, Stanislaw Zaryn, inoltre, le forze di sicurezza bielorusse avrebbero “sparato colpi in aria, simulando situazioni pericolose” per destabilizzare sempre di più la situazione. «Sappiamo anche – ha aggiunto – che le autorità della Bielorussia stanno aiutando i migranti a distruggere le barriere al confine. Li vediamo portare loro gli strumenti per tagliare i cavi, per distruggere la recinzione». Le accuse arrivano, speculari, anche dai media vicini a Minsk.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/EPA/LEONID SCHEGLOV

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