
Uno studio internazionale valuterà l’incidenza positiva dell’attività fisica nel trattamento di patologie tumorali nelle fasce più giovani
È oramai assodato che l’attività fisica non faccia bene solo alla linea. Una nuova ricerca sta dimostrando come l’esercizio fisico e lo sport abbiano un ruolo fondamentale anche nel trattamento di patologie tumorali in bambini e adolescenti. Lo studio coinvolge diversi soggetti internazionali, compresi i ricercatori del Centro Maria Letizia Verga di Monza.
Il centro di ricerca lombardo, vincitore del bando della Commissione Europea FORTEe project dovrà dimostrare l’incidenza dell’attività fisica non solo sulla qualità della vita dei pazienti più giovani, ma anche rispetto al contrasto e alla cura delle malattie stesse. Partecipa al progetto di ricerca anche l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che prenderà in carico la sperimentazione sui tumori solidi pediatrici.
Oggi in Italia si registra una media di 1.500 diagnosi di tumore all’anno nella fascia di popolazione 0-14, con un dato leggermente inferiore per quanto riguarda gli adolescenti (900 diagnosi annue). A fronte di ciò si registra però un tasso positivo di guariti: ben 8 su 10.
In questo quadro il ruolo dello sport può essere cruciale. Innanzitutto per la rinomata incidenza dell’attività fisica sul nostro sistema immunitario. La ricerca internazionale valuterà anche l’efficacia dell’esercizio fisico come antinfiammatorio oltre che naturalmente come misura di contrasto dell’obesità. A questo si aggiungono i benefici psicologici dello sport, preziosissimo contro la depressione e i disturbi del sonno.
Le premesse di questi studi lasciano ben presagire, come sostiene il direttore del centro scientifico monzese e coordinatore del progetto Andrea Biondi: «ci sono evidenze preliminari che una migliore efficienza dei sistemi che servono per svolgere esercizio fisico (come cuore, polmone e sistema muscolo-scheletrico) possano sostenere il sistema immunitario nella lotta contro il tumore».
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA