Guede libero, Sollecito: “convinto della sua colpevolezza”

L’assolto per la morte di Meredith Kercher ha rilasciato un’intervista. “Avrebbe potuto fare chiarezza e non l’ha fatto”

Raffaele Sollecito è stato intervistato da Radio 105 in merito alla scarcerazione di Rudy Guede (leggi qui).

«Io sono assolutamente convinto della sua colpevolezza – ha esordito Sollecito. – Io ribadisco tutte le volte che non è una sentenza in concorso, in quanto lui dalla Corte di Cassazione ha fatto un processo a parte».

Sollecito, infatti, ricorda che Guede “ha avuto una sentenza definitiva come unico responsabile” della morte di Meredith Kercher per cui lui e l’allora fidanzata Amanda Know sono stati invece assolti per non aver commesso il fatto. «Purtroppo per lui i giudici hanno accettato un rito abbreviato, mentre noi abbiamo fatto un rito ordinario. Ci sarebbe da discutere molto perché è molto strano che abbiano fatto due processi separati» – ha aggiunto.

In merito alla sua presunta colpevolezza, prosegue: «io sono convinto per dei semplici fatti logici, nel senso che nella stanza del crimine le tracce sono soltanto sue; nessuno ha pulito né nella stanza del crimine, né nella scena del crimine, infatti c’è molta sporcizia. Gli unici che purtroppo hanno fatto casini sono gli inquirenti che hanno fatto molti errori. E poi il fatto che lui abbia detto molte bugie. Provo molta amarezza per il fatto che lui non si sia mai pentito e io ho rischiato di farmi 30 anni di carcere anche per le sue bugie. Lo hanno dichiarato come un bugiardo patologico nelle varie sentenze. Lui di me ha detto di aver visto un’ombra e di avere visto Amanda in lontananza da una finestra. In qualche maniera ci ha tirato in ballo, ci ha coinvolto dopo che lui era scappato in Germania».

A chi gli chiede se vorrebbe parlare con Guede, Sollecito risponde: «non gli vorrei dire niente. I danni alla mia vita per lo più sono stati fatti dagli inquirenti. Lui avrebbe potuto fare chiarezza in questo vicenda e non lo ha fatto. Lo dimostra il fatto che mi abbia accusato. A parte accusarmi velatamente, lui ha avuto indifferenza nei miei confronti. Io non posso che rispondere con indifferenza. Non saprei cosa dirgli».

Sui suoi rapporti con gli altri protagonisti della tragica vicenda, invece, Sollecito dice di sentirsi “saltuariamente” con Amanda: «non siamo amici stretti. Io sono a Milano e lavoro come ingegnere e lei è in America. L’ho sentita perché mi ha consigliato un giornalista o perché mi ha fatto sapere che è  nata la bambina e le ho fatto gli auguri». Sulla vittima, Meredith, aggiunge: «io ho sempre avuto difficoltà a parlare di Meredith perché non la conoscevo. Questa è una storia davvero brutta perché ero il fidanzato di Amanda in quel periodo, io Amanda l’ho frequentata per due settimane, Meredith l’avrò vista un paio di volte, di lei posso dire pochissimo».

Sollecito conclude parlando di come è stato rappresentato: «hanno dato in pasto di me un’immagine che in realtà non è mai esistita». E in merito a chi non ha creduto alla sua professata innocenza: «non me la posso prendere nemmeno con loro perché loro non sanno, sono ignoranti sulla vicenda e la loro idea è stata filtrata da innumerevoli sciocchezze che sono state dette mediaticamente su questa faccenda. Non posso farci niente su questa opinione, ma prego tutti di approfondire prima di esprimere giudizi».

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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