Di Maio programma visita in Ucraina

Il neoeletto capo dello Stato tedesco ha chiesto al presidente russo di “cercare una via per la pace”. G7: pronti a sanzioni. Gentiloni: “supportiamo l’Ucraina”. 147 mila unità russe al confine

Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, starebbe pianificando una visita diplomatica a Kiev che, stando a quanto si apprende, potrebbe avere luogo già domani.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è recato questa mattina in visita a Kiev mentre è atteso per domani a Mosca. Agli occhi dell’occidente, il leader tedesco è l’ultima spiaggia per evitare un conflitto tra Russia e Ucraina e lui, a quanto emerge, ha chiesto a Putin segnali immediati di una de-escalation. I leader del G7 intanto si sono detti pronti a far partire le sanzioni che avranno un impatto “enorme” su Mosca. Il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni ha dichiarato l’appoggio dell’Unione a Kiev tramite un tweet: «supportiamo l’Ucraina. La sua sovranità e la sua economia». Anche il premier britannico Johnson è intervenuto, chiedendo a Putin di fare un passo indietro perché la situazione è molto pericolosa: al confine ucraino sono arrivate 147 mila unità russe.

Dall’altro fronte arrivano richieste differenti. Il Cremlino fa sapere che un eventuale impegno di Kiev a non aderire alla Nato è un passo per risolvere la crisi. Il portavoce russo Dmitry Peskov, inoltre, ha dichiarato che le relazioni con gli Usa ci sono ma sono “a un livello bassissimo”. «I presidenti parlano, c’è dialogo su altri fronti, ma quando si tratta di rapporti bilaterali si può parlare solo in negativo».

Frank-Walter Steinmeier è stato rieletto per la seconda volta capo dello Stato tedesco. Durante il suo discorso all’Assemblea federale a Berlino ha rivolto un appello a Vladimir Putin, intervenendo così a gamba tesa sulla scacchiera internazionale dove si gioca la partita per l’Ucraina: «rivolgo un appello al presidente Putin – ha esordito – sciolga il cappio che c’è intorno al collo dell’Ucraina, cerchi insieme a noi una via per preservare la pace in Europa».

Steinmeier ha proseguito ricalcando i timori internazionali (leggi qui): «siamo nel mezzo del rischio di un conflitto militare, di una guerra in Europa orientale: di questa situazione è la Russia ad avere la responsabilità. Chi attacca la democrazia avrà me come avversario».

Steinmeier è socialdemocratico ed è stato eletto al primo scrutinio con 1045 voti su 1425 voti validi. Ha 66 anni e ha battuto gli avversari in modo netto: Max Otte ha preso 140 voti, Gerhard Trabert 96 e Stefanie Gebauer 58. Ci sono state 86 astensioni e 12 voti dichiarati non validi. Il compito di eleggere il capo dello Stato è affidato all’Assemblea federale, composta da 736 deputati del Bundestag e da altrettanti grandi elettori inviati dai 16 parlamenti dei Laender (si arriva così al numero complessivo di 1472). Tra loro anche Angela Merkel, alla quale, prima del voto, l’Assemblea federale ha tributato un lunghissimo applauso.

Nel corso del suo discorso il capo dello Stato tedesco ha parlato anche delle fratture interne alla Germania causate dal Covid e ha spiegato che non si “sottrarrà” ad “alcuna controversia”, ma c’è una “linea rossa” da non valicare, che è quella di “odio e violenza”.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/EPA/FABIO FRUSTACI

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