Metsola: “fondi del Bilancio Ue a Kiev”

Gli Usa accusano la Russia di aver creato una “guerra alla libertà dei media e alla verità” mentre la Corte penale internazionale annuncia un’accusa per crimini di guerra

Una parte dei fondi del bilancio Ue sarà destinato all’Ucraina. Ad annunciarlo è la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola. Come riferito in un’intervista al Corriere della Sera, nel Parlamento Ue “una larghissima maggioranza ha votato a favore dell’assistenza macro-finanziaria per Kiev“. «Siamo pronti a non ritardare alcuna decisione – ha aggiunto Metsola. – C’è abbastanza flessibilità nel bilancio Ue. Ma avremo anche bisogno di vedere se è necessario un budget più alto, allora dovremo negoziarlo. Ogni Paese europeo può diventare membro dell’Ue. Ma è chiaro che l’Ucraina, per quello che sta passando, ci sta domandando un ulteriore aiuto» – ha concluso in merito alla candidatura dell’Ucraina.

Il presidente del Comitato Europeo delle Regioni, Apostolos Tzitzikostas, ha aggiunto: «il Comitato europeo delle regioni e i suoi membri, i governatori e i sindaci, i consiglieri regionali e locali, sono solidali con i nostri partner e con il popolo ucraino. Siamo determinati ad aiutare sul campo in Ucraina e nelle regioni di confine in Polonia, Romania e Moldavia. Il Comitato europeo delle regioni cercherà di facilitare questo aiuto concreto sul campo».

Anche la ministra dell’Interno italiana, Luciana Lamorgese, chiede che l’Ue sia solidale e che venga attivato il protocollo di protezione per i rifugiati. «L’Italia è abituata a gestire situazioni anche emergenziali, con la rete delle prefetture, il mondo dell’associazionismo, i comuni, faremo fronte a tutte le necessità che si presenteranno – ha detto. – È necessario dimostrare la solidarietà dell’Europa, i numeri sono elevatissimi».

Il Paese intanto resiste (leggi qui). È questo il messaggio che il presidente ucraino, Volodimir Zelensky, rivolge ancora una volta alla sua popolazione. «Ovunque andranno, saranno distrutti – dice alla tv nazionale, riferendosi alle forze russe. – Qui non avranno calma, non avranno cibo, non avranno un solo momento di tranquillità. Gli occupanti riceveranno solo una cosa dagli ucraini: la resistenza. Una resistenza feroce. Una resistenza tale che ricorderanno per sempre che non rinunciamo a ciò che è nostro, che ricorderanno cos’è una guerra patriottica».

«Sì, per noi ucraini questa è una guerra patriottica – sottolinea Zelensky, – sappiamo come iniziano le guerre patriottiche e sappiamo come finiscono per gli invasori. Il nostro esercito sta facendo di tutto per spezzare completamente il nemico. Quasi 9 mila russi sono stati uccisi  in una settimana – prosegue, facendo il bilancio. – A Nikolaevsk, gli occupanti sono costretti a usare decine di elicotteri per raccogliere i loro morti e feriti, 19 e 20 anni. Cosa hanno visto nella loro vita se non questa invasione? Ma la maggior parte di loro sono lasciati dappertutto. L’Ucraina non vuole essere coperta dai corpi morti dei soldati. Andate a casa. Con tutto il vostro esercito. Dite ai vostri ufficiali che volete vivere. Che non volete morire ma vivere. Dobbiamo fermare la guerra e ristabilire la pace il più presto possibile».

E poi ribadisce ancora: «sono convinto che se sono arrivati da qualche parte, allora sarà temporaneamente. Li cacceremo via. Con disonore. Come quella gente comune che scaccia gli occupanti dai negozi di alimentari dove i soldati russi vanno a cercare cibo e qualcosa da mangiare. Questi non sono guerrieri di una superpotenza. Sono bambini confusi che sono stati usati. Portateli a casa».

Il Governo ucraino, ancora, incentiva i cittadini a prendere possesso di carri armati russi e qualsiasi altra tipologia di equipaggiamento militare russo detassandoli. L’Agenzia nazionale ucraina per la protezione contro la corruzione (Napc), infatti, ha fatto sapere che non saranno tenuti a dichiararli fiscalmente. «Avete catturato un carro armato russo o un mezzo blindato per il trasporto delle truppe e siete preoccupati di come dichiararlo? Mantenete la calma e continuate a difendere la madrepatria! – dice Napc. – Non c’è bisogno di dichiarare i carri armati russi catturati e altre attrezzature, perché il loro valore non supera i 100 salari (248.100 grivnie)».

Secondo il premio Nobel per la Pace, Dmitrij Muratov, c’è il “rischio reale di una guerra nucleare“. «Il 70% dei russi è contro la guerra, non confondete il popolo russo con il potere in Russia – ha dichiarato il giornalista russo durante la sua audizione alla commissione giuridica del Parlamento europeo. – I nostri figli sono stati privati del loro futuro il loro futuro è stato rovinato da questa guerra. Sappiamo dai sondaggi che il 70% dei russi non sostiene questa guerra, nonostante la propaganda».

La Francia consiglia “fortemente” ai cittadini francesi di lasciare la Russia se la propria presenza “non è essenziale“. Secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, questa mattina su France 2, infatti, “è possibile che il peggio sia davanti a noi“. «Possiamo temere una logica di assedio. Continua il disastro e continua l’orrenda aggressione della Russia» – ha detto.

Contro la Russia si scagliano, ancora, gli Stati Uniti: l’ultima accusa lanciata è di aver creato una “guerra totale alla libertà dei media e alla verità“, zittendo le testate giornalistiche indipendenti e impedendo in questo modo ai cittadini russi di conoscere cosa accade in Ucraina. A dichiararlo è il Dipartimento di Stato americano che chiede al presidente Vladimir Putin di “porre fine a questo bagno di sangue“. «Il Governo russo sta anche limitando le piattaforme Twitter, Facebook e Instagram su cui decine di milioni di cittadini fanno affidamento per accedere a informazioni e opinioni indipendenti» – si legge in una nota.

Dopo le dichiarazioni lo stesso Dipartimento ha annunciato che il segretario di Stato americano, Antony Blinken, andrà in missione in Polonia, Paesi baltici e Moldova. Blinken ha sottolineato la natura spaventosa del bilancio delle vittime, sottolineando che le infrastrutture distrutte dai bombardamenti russi “non erano obiettivi militari“. «Noi non bluffiamo, le grandi nazioni non bluffano, Putin ha sbagliato i calcoli» – ha dichiarato.

Ancora più dura è la Corte penale internazionale che annuncia un’accusa per crimini di guerra alla Russia. Ad annunciarlo è il procuratore Karim Asad Ahmad Khan che dichiara: «ho deciso di procedere con l’apertura di un’indagine sulla situazione in Ucraina, da condurre il più rapidamente possibile. Ho esaminato le conclusioni dell’Ufficio emerse dall’esame preliminare della situazione in Ucraina e ho confermato che esiste una base ragionevole per procedere con l’apertura di un’indagine e per ritenere che sia presunti crimini di guerra che crimini contro l’umanità siano stati commessi in Ucraina».

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/EPA/STEPHANIE LECOCQ

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