Stoltenberg ribadisce il pieno sostegno all’Ucraina

Dopo aver sentito anche il cancelliere tedesco Scholz (qui), il presidente Zelensky si prepara a incontrare Putin. Secondo il suo consigliere Mykhailo Podolyak, però, prima sarà necessario conquistare forza sul terreno e “vincere, soprattutto nel Donbass“. Da questa “posizione negoziale più forte” Kiev potrà così “dettare alcune condizioni. Quindi i presidenti si incontreranno, potrebbero volerci due o tre settimane“.

L’esito dei negoziati quindi sembra passare per altri scontri sul campo, in particolare nelle regioni orientali del Paese.

Intanto il segretario Nato Stoltenberg ha riferito di aver parlato con la presidente della Commissione Ue von der Leyen; i due si sono detti “determinati a continuare a rafforzare il nostro sostegno all’Ucraina. La Nato e la Ue sono uniti e solidali con il popolo ucraino“.

Dall’altro lato il patriarca Kirill è tornato a ribadire la sua vicinanza a Putin, invitando i suoi 150 milioni di seguaci a unirsi contro i “nemici interni ed esterni di Mosca” per “costruire una vita con più bene, verità e amore“.

Il portavoce di Viktor Orban, Zoltan Kovaks, ha voluto ribadire che “la guerra è iniziata dalla Russia” e si è detto convinto che un conflitto “non possa essere la soluzione. La guerra è sempre una violazione dei diritti umani e per questo ci stiamo prendendo cura di tutti i rifugiati“.

«Siamo al 100% con la Nato e l’Ue ma non forniremo armi a Kiev» ha poi spiegato Kovaks, ribadendo che “la Nato è un’alleanza difensiva che non prevede la fornitura di armamenti, questa è una decisione che spetta ai paesi membri“.

Secondo Jake Sullivan, consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, la strategia di “terrorizzare” e “brutalizzare” i civili in Ucraina giunge dai “più alti livelli” del Cremlino, fino al Presidente Vladimir Putin. Per Sullivan “la questione dei crimini di guerra e delle atrocità in Ucraina” ricade sul “Cremlino e sul presidente russo“.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA