Verso il 1 maggio, Mattarella in ricordo di Lorenzo

Il ragazzo morto durante l’alternanza scuola-lavoro

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato oggi all’Istituto salesiano Bearzi di Udine, per incontrare i genitori di Lorenzo Parelli, lo studente di Morsano di Castions di Strada, morto a 18 anni, il 21 gennaio, a causa di un incidente in un’azienda di Pavia di Udine, nell’ultimo giorno di un percorso duale tra scuola e lavoro (leggi qui).

Dopo l’incontro, Mattarella ha tenuto un discorso in vista del 1 maggio, la festa dei lavoratori: «La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto, una necessità, assicurarla un dovere inderogabile. Questa esigenza fondamentale sarà al centro della cerimonia di dopodomani, Primo Maggio, al Quirinale. Sovente non sono i giovani al centro delle preoccupazione e quando è così è un atteggiamento sbagliato. Il ritardo con il quale i giovani riescono a trovare lavoro non è normale. È una questione che va affrontata con impegno e determinazione».

«La morte di Lorenzo Parelli è una ferita profonda – ha detto – non si devono più piangere morti assurde. La sicurezza sul lavoro è la base della società. Il lavoro è motivo di dignità per ogni donna e ogni uomo e abbiamo tanti esempi su questa terra. L’emergenza sanitaria, la guerra, l’aumento dei prezzi dell’energia e di molte materie prime, l’inflazione, incidono sulla nostra vita quotidiana e spingono a riflettere sulla responsabilità che grava sugli Stati per garantire salute e pace. Al nostro interno siamo chiamati a operare per ridurre gli squilibri».

«La transizione economica e digitale resta la matrice delle politiche pubbliche – ha proseguito Mattarella – In gioco non ci sono solo l’entità dello sviluppo ma anche l’essere all’altezza delle sfide globali e giocare un ruolo d’avanguardia nella riprogettazione dei modelli produttivi. La formazione può aiutare a colmare divari importanti. Non abbiamo tempo da perdere: occorre qualificare professionalità sostenere nuovi profili aggiornare competenze. È così che una comunità può progredire».

«La ripresa economica seguita alla fase più acuta pandemia ci ha permesso la risalita, adesso dobbiamo garantire questo percorso che è segno di una società attiva e dinamica, con grandi potenzialità, risorse umane ed è il caso di ricordare che la crescita duratura richiede e impone che il lavoro cresca in quantità e qualità – ha concluso Mattarella – Bisogna affrontare il tema della precarietà, un problema acuto che è spina nel fianco della coesione sociale. Continuiamo a registrare lavoro irregolare che varca il limite dello sfruttamento e servitù addirittura».

IN AGGIORNAMENTO

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA

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